Dopo che Treviso è finita su giornali e televisioni di tutta Italia a causa di alcuni cittadini positivi al Covid che sono usciti tranquillamente di casa, anziché rispettare la quarantena, in città è partita la controffensiva dei controlli. I vigili urbani, come ha dichiarato il sindaco Mario Conte, stanno utilizzando il sistema Targa System, che si basa su una rete di telecamere che leggono le targhe delle auto in transito per le principali vie cittadine. Ma quello che è un controllo di routine è stato adattato al problema dei furbetti del tampone. La polizia municipale è in possesso degli elenchi dei positivi e quindi anche dei numeri di targa delle loro auto. Quando viene scoperta una vettura in circolazione, mentre il titolare dovrebbe essere chiuso in casa, i vigili si recano all’indirizzo dell’automobilista per verificare se stia effettivamente rispettando la quarantena.

“Fino ad oggi – spiega il comandante Andrea Gallo – i risultati sono confortanti, visto che nessuno è stato trovato fuori casa. Gli spostamenti dei veicoli erano giustificati, perché condotti da persone diverse dal proprietario. Il sistema è efficace e rappresenta un deterrente per far rispettare la legge che prevede sanzioni di natura penale”. Problema di privacy? “Gli elenchi vengono trattati con tutte le cautele di riservatezza. In fase di inserimento per via telematica delle persone controllate in strada, il sistema della centrale operativa verifica immediatamente se il nome è nelle liste di chi non può uscire, sia perché affetto da Covid-19, sia perché entrato in contatto con un positivo”.

La notizia, postata dal sindaco su Facebook, ha suscitato reazioni diverse e anche qualche attacco all’amministrazione, oltre a un fiume di riferimenti a conoscenti che avrebbero violato la quarantena. Angela: “Io ho la certezza di un mio collega, positivo anche lui come la sottoscritta, che, mentre io sono stata a casa 3 settimane uscendo solo per fare i tamponi, lui andava al supermercato come niente fosse”. Al che Riccardo l’ha pungolata: “Ma tutti voi che non fate altro che scrivere ‘io so, io ho visto, io conosco’, perché invece di piangere sulla pagina del sindaco non chiamate le forze dell’ordine e denunciate con nome e cognome?”. Tiziana: “Qui c’è gente che invece di guardarsi allo specchio preferisce sputtanare il prossimo”. Ovviamente ci sono i fautori: “Controllate, controllate che di indisciplinati è pieno” (Valeria). I dubbiosi: “Ma non ha senso dalle targhe. Mio marito guida quella intestata a me e io la sua…” (Giusy). Gli insofferenti: “Il controllo in uno stato democratico è allucinante”. Ma qualcuno invoca addirittura il braccialetto elettronico per i positivi. E qualcuno se la prende con i vigili. “Usassero gli stessi metodi per beccare ladri e spacciatori tutto questo forse avrebbe un senso”.

Quando ha letto che lo invitavano a vergognarsi, il sindaco leghista Mario Conte ha rilasciato una dichiarazione video. “Capisco che ci sia stanchezza, però non tollero che ogni qualvolta si prende una decisione ci sia invito a vergognarsi. Targa system è utilizzato quotidianamente, ce lo chiedono i cittadini, ma quando lo usiamo ci dicono che siamo esagerati, siamo in uno stato di polizia semplicemente perché utilizziamo questi strumenti per la salute pubblica. Basta invitare le persone a vergognarsi, non c’è nulla di cui vergognarsi. Ognuno faccia la sua parte”.

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