Ieri diceva: “Non farei mai il ministro, ma non ho bisogno di fare il ministro per dare una mano all’Italia”. Oggi chiarisce di che tipo di mano parlava annunciando di aver cominciato una raccolta firme per la mozione di sfiducia al governo di Giuseppe Conte. “In meno di 24 ore oltre 100mila italiani hanno firmato la petizione per sostenere la nostra proposta di una mozione di sfiducia a Conte e a questo governo”, twitta Giorgia Meloni. “Una risposta popolare sorprendente che conferma la voglia degli italiani di mandare a casa questo Esecutivo che ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza nel guidare l’Italia in un momento così difficile”, sottolinea la leader di Fdi.

Quello che Meloni non dice è che la sua raccolta fondi non pare avere, almeno per il momento, il sostegno di Lega e Forza Italia. Se è comprensibile l’approccio moderato nei confronti del governo del partito di Silvio Berlusconi, da mesi la forza più dialogante dell’opposizione, meno lo è quello di Matteo Salvini. Anzi: i retroscena raccontano di un leader della Lega indispettito con l’alleata per questa fuga in avanti. Meloni da parte sua non ha digerito le mezze aperture del capo del Carroccio a un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi. D’altra parte è noto come sia Fdi l’unico partito veramente convinto di andare al voto anticipato, visto che i sondaggi accreditano alla forza di destra una percentuale che è più del triplo rispetto ai voti presi nel 2018.

Ieri Meloni ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Che faceva notare come Forza Italia non avesse raccolto la proposta di una mozione di sfiducia. E la Lega definisce quella raccolta firma un aiuto mascherato per Conte. “Credo che i miei alleati stiano ancora riflettendo, propongo di farlo insieme. Una mozione non rafforza affatto Conte. Anzi, accelera la crisi, se è davvero in atto, perché a noi potrebbero aggiungersi altre forze che si dicono scontente. Ma se invece alla fine la maggioranza, Renzi compreso, tornasse a riunirsi nel nome della distribuzione delle poltrone, metteremo comunque fine alla pagliacciata in atto. La nostra gente ci chiede di mandar via questo governo e di tentare ogni strada possibile”. Al momento Berlusconi e Salvini preferiscono riflettere da soli.

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