Sta facendo discutere il nuovo programma di investimenti programmato da FCA per lo stabilimento polacco di Tychy (Polonia) dove, oltre a modelli a marchio Fiat e Lancia, verranno assemblate vetture Jeep e Alfa Romeo. A far storcere il naso a molti è che tale piano arrivi solo qualche mese dopo la concessione del maxi prestito a garanzia statale al costruttore italoamericano. In più, ai puristi non va giù che le Alfa siano costruite pure al di fuori dell’Italia: ipotesi che, nel 2013, era stata categoricamente smentita persino dal defunto Sergio Marchionne.

Ma i tempi cambiano e cambiano scenari e necessità: il matrimonio fra FCA e PSA incombe e Stellantis, il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione, ha bisogno di razionalizzare quanto più possibile le risorse, ottimizzando economie di scala e produzione. Del resto è questo il mantra di Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis. Ecco quindi che uno degli stabilimenti più prolifici di FCA, quello di Tychy appunto, sarà ulteriormente potenziato per la causa: una scelta fisiologica, visti i costi di manodopera più contenuti rispetti agli altri impianti europei.

Senza contare che si tratta di una fabbrica di comprovata efficienza, dove oggi vengono prodotte best seller come Lancia Ypsilon e Fiat 500: sono oltre 263 mila le vetture uscite dalle linee di montaggio polacche nel 2019. E la volontà è quella di far crescere la capacità produttiva a quota 400 mila pezzi l’anno. Una barbara delocalizzazione? Un oltraggio alla nobiltà italica di Alfa Romeo? Niente di tutto questo.

Infatti, l’investimento programmato è di circa 170 milioni di euro da qui al 2022. Niente rispetto ai 5 miliardi di euro che il costruttore si è impegnato a investire nel nostro Paese per l’ammodernamento degli impianti nazionali e il reintegro della forza lavoro. Mentre per quanto riguarda Alfa Romeo, costruire modelli entry-level in Polonia non è certo uno sfregio maggiore che produrli su base tecnica francese: già, perché parliamo di modelli che, molto probabilmente, avranno piattaforma e meccanica PSA.

Senza contare che tanti costruttori altrettanto blasonati, come Audi, BMW e Mercedes, producono da anni anche fuori dalla Germania, senza che questo abbia intaccato il loro blasone. Inoltre, non è industrialmente sensato assemblare auto che avranno la medesima piattaforma su linee produttive diverse. In Italia, invece, rimarrà la produzione dei modelli di fascia più alta, coerentemente con la visione dello stesso Marchionne, che teorizzava la necessità di costruire in Italia solo le auto più redditizie e di alta gamma al fine di rendere sostenibili i maggiori costi della manodopera.

Ad ogni modo, il primo dei tre nuovi modelli che verranno costruiti in Polonia per i marchi di Stellantis esordirà nella seconda metà del 2022: “Le auto Jeep, Fiat e Alfa Romeo saranno modelli tecnologicamente avanzati basati su un nuovo concetto di mobilità. Saranno prodotti utilizzando i sistemi di trasmissione più avanzati, compresa la trazione completamente elettrica”, spiega il costruttore. Si tratterà di modelli di taglia compatta, destinati a generare elevati volumi di vendita.

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