Per il quarto anno consecutivo sono state premiate le tesi di laurea ispirate agli studi di Valeria Solesin, la ricercatrice tragicamente scomparsa nell’attentato del Bataclan a Parigi. Tredici quest’anno le vincitrici, con un ex aequo alla dodicesima posizione. “Sono giovani donne e giovani uomini di grande qualità e grande capacità di studio”, ha detto la mamma di Solesin Luciana Milani nel corso della cerimonia che quest’anno è stata trasmessa in streaming. “Se si facesse un’antologia dei temi toccati, sarebbe veramente un’agenda per un mondo migliore”.

Il premio dal titolo “Il talento femminile come fattore determinante per lo sviluppo dell’economia, dell’etica e della meritocrazia nel nostro Paese” è nato ed è stato pensato per dare un seguito alle ricerche di Valeria Solesin. Solesin, demografa e sociologa di formazione, aveva come obiettivo quello di studiare il comportamento riproduttivo contemporaneo in Italia e in Francia e di metterlo in relazione all’occupazione femminile. Al centro dei suoi studi all’Istituto di demografia della Sorbona c’era in particolare “la transizione al secondo figlio” e quali fattori rendano più difficile in Italia scegliere di avere una seconda gravidanza. Nel 2013 scrisse l’articolo “Allez les filles au travail“, che in Italia venne pubblicato da Neodemos, nel quale si concentrava “sulle conseguenze dell’arrivo dei figli sull’attività professionale delle donne”. Il premio, giunto ormai alla quarta edizione è frutto della collaborazione tra Forum della Meritocrazia e Allianz Partners, e realizzato con il Patrocinio del Comune, della Città Metropolitana di Milano e di Fondazione Cariplo.

Le tesi di laurea premiate cercano proprio di dare un seguito agli studi di Valeria Solesin. Come ha ricordato Milani, al centro c’è “il grande tema della contrapposizione tra la famiglia e il lavoro, in ambito femminile, con i dati delle donne che rinunciano al lavoro perché hanno la maternità”. “E’ veramente un tema importantissimo”, ha detto, “che deve essere risolto in qualche modo”. Perché, “quello che si può anche paventare è che le donne più istruite abbiano veramente più difficoltà a causa della maternità”. Poi, ha continuato Milani, “c’è il tema della politica bulla. E’ veramente molto centrale. C’è questo richiamo al mattoncino che ognuno di noi può portare avanti. Anche perché la politica dell’io io io ha un po’ stufato. E’ molto bello avere la consapevolezza che tutti noi possiamo partecipare a un bene comune”.

La cerimonia è stata aperta da un intervento di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità. Sono state premiate tredici vincitrici, con un ex aequo alla dodicesima posizione. I lavori sono stati selezionati dal Comitato Scientifico su 48 candidature pervenute da tutta Italia. Sette i riconoscimenti assegnati a tesi che hanno affrontato temi di natura sociale, giuridica, di politica pubblica e istituzionale, analizzando anche fenomeni di attualità come il movimento #MeToo e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei processi di evoluzione socioculturale. Sei invece i premi andati a lavori di stampo economico, che hanno indagato sugli effetti della diversità di genere nel mondo dell’impresa e della finanza, mettendo in evidenza l’impatto positivo del talento femminile su risultati e performance anche attraverso esperimenti ad hoc.

“Questa è un’edizione ‘speciale’ del Premio Valeria Solesin, per tanti motivi”, ha dichiarato Paola Corna Pellegrini, CEO di Allianz Partners, Vice Presidente del Forum della Meritocrazia e ideatrice del Premio. “Ricordiamo il quinto anniversario della scomparsa di Valeria nel pieno della seconda ondata di una pandemia che ha sconvolto le nostre vite, portato il dolore della perdita in tante case, messo in crisi la nostra economia. Una crisi in cui, ancora una volta, sono le donne a rischiare di pagare il prezzo più alto. Lo dicono i dati ISTAT su disoccupazione e inattività. Lo dice il recente Gender Equality Index 2020 dell’’EIGE, che vede l’Italia al 14° posto, lontana dalla vetta e sotto la media UE. Lo mostra una ricerca IPSOS secondo cui il 74% delle donne italiane porta sulle spalle tutto il peso della gestione familiare”. E, ha concluso Corna Pellegrini: “Eppure sappiamo che la strada per superare questa crisi, la via verso un futuro più giusto, prospero e sostenibile passa dalla valorizzazione del talento femminile, dall’affrontare quel gender gap che, se colmato, porterebbe secondo il FMI a una crescita del Pil globale del 35% entro il 2025. In questo contesto non semplice, l’entusiasmo, l’impegno e la passione dei giovani che hanno partecipato al Premio rappresentano una straordinaria iniezione di fiducia. Nei loro lavori c’è la visione e il progetto di un domani diverso”.

Secondo Maria Cristina Origlia, presidente del Forum della Meritocrazia, “nell’urgenza di rigenerazione che stiamo vivendo diventa ancora più importante inserire il tema della valorizzazione del talento femminile nell’ambito più ampio dell’affermazione del merito”. E “le pari opportunità e l’equilibro di genere sono uno dei sette pilastri alla base di un eco-sistema meritocratico assieme alla trasparenza, alla mobilità sociale, alla libertà di fare impresa, alla qualità del sistema educativo, all’attrattività dei talenti, alle regole. Tutte pre-condizioni di una maggiore giustizia sociale e di uno sviluppo socio-economico sostenibile e inclusivo capace di comprendere e trarre vantaggio dalla ricchezza e dal potenziale innovativo delle diversità, non solo di genere”.

L’evento è stato anche l’occasione per presentare “FORZA RAGAZZE, AL LAVORO! La parola ai giovani per un mondo equo, inclusivo e meritocratico”, libro curato da Paola Corna Pellegrini. Partendo dalla genesi del Premio Valeria Solesin, l’opera intreccia le storie, i sogni e le proposte contenute nei lavori vincitori delle prime 3 edizioni. E’ possibile rivedere l’intera cerimonia di premiazione in streaming su www.premiovaleriasolesin.it

Articolo Precedente

Giornata mondiale del volontariato, la storia di Mirko: “Dal terremoto al Covid, siamo una risorsa troppo spesso sottovalutata”

next
Articolo Successivo

Corpus, il teatro che sopravvive al Covid si esibisce in piazze e carceri: “In un momento così difficile, teniamo alta l’immaginazione”

next