Le nuove restrizioni decise dal governo e la prospettiva di un inverno ancora più duro a causa dell’avanzata del coronavirus, con lo spettro di un nuovo lockdown generalizzato, fanno calare anche al consenso intorno all’esecutivo. Secondo un sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, l’indice di gradimento della squadra guidata da Giuseppe Conte, che aveva conosciuto una graduale ascesa fin dall’inizio della crisi sanitaria, è calato sensibilmente, pur rimanendo elevato: rispetto al mese scorso si nota una perdita di ben 7 punti sia per l’esecutivo (da 62% a 55%) che per il premier (da 65% a 58%). E questo calo di consensi è più marcato proprio tra le categorie più colpite dai provvedimenti restrittivi e tra i ceti più esposti agli effetti della crisi economica.

La situazione del Paese non ha risparmiato anche gli altri leader politici, con l’eccezione di Giorgia Meloni che guadagna un punto nel suo indice di gradimento, raggiungendo il primo posto insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza. Il calo più accentuato è quello del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che perde il 5% anche a causa delle divisioni interne al Movimento 5 Stelle. Speranza e Teresa Bellanova perdono il 3%, mentre il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e Matteo Renzi fanno registrare un calo del 2%, quest’ultimo a causa anche delle critiche al governo. Stabile Matteo Salvini al 31%, mentre Nicola Zingaretti perde un punto e scende al 29%.

Per quanto riguarda i partiti e gli orientamenti di voto, continua a calare il consenso intorno al M5s che perde il 2,7% e viene raggiunto così da Fratelli d’Italia al 15,9%. Stabile la Lega, che guadagna uno 0,5% e si conferma primo partito con il 24,5%, seguita dal Partito Democratico che fa registrare un +1,4% attestandosi al 20,7%. Cresce anche Forza Italia (+1,1%) fino al 7,9%, confermandosi così quinta formazione a livello nazionale. A seguire le forze politiche vicine al 3%: Azione (3%), Italia Viva (2,9%) e Leu (2,8%), +Europa (2,3%) e Europa Verde (1,9%). Ma il partito più numeroso è sempre quello degli indecisi e degli astensionisti che cresce dell’1,1% e ritorna sopra al 40%.

Se si guardano le coalizioni, sfiora la maggioranza assoluta quella del centrodestra con il 48,3%, mentre il centrosinistra si ferma al 33,6%. Se si contano le forze di governo unite, la percentuale non supera il 42,3%.

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