Scegliere di dichiarare come luogo di residenza una seconda casa per evitare di far fronte al pagamento dell’Imu, è una cosa che non si può fare. Solamente qualche giorno fa Immobiliare.it ha pubblicato un approfondimento nel suo blog a questo proposito, vediamo insieme perché facendo così si commette un reato.

Quando si deve o non si deve pagare l’Imu

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito ulteriormente questo punto: dichiarando di risiedere in una seconda casa si commette reato e si è colpevoli di evasione fiscale.

Il pagamento dell’Imu, infatti, non sussiste solamente nel caso in cui questo sia per il contribuente allo stesso tempo luogo di residenza e dimora abituale. Ciò riguarda l’intero nucleo familiare, compreso il coniuge che quindi deve abitare al medesimo indirizzo. La doppia residenza non è prevista dal regime fiscale, pertanto la persona che dichiara un determinato luogo come sua residenza dovrà essere reperibile lì per la maggior parte dell’anno, se non si vuole correre il rischio di una dichiarazione di falso atto pubblico. Nel caso in cui una coppia di coniugi dichiarasse una residenza diversa, nessuna delle due sarà considerata principale e pertanto le imposte dovranno essere versate per entrambi gli immobili.

I Comuni, dal lato loro, hanno diritto di procedere ad accertamenti di tipo fiscale che possono arrivare a far pagare al proprietario una cifra raddoppiata per tutti gli anni (massimo cinque) in cui non si sono versati gli adempimenti relativi all’Imu, in aggiunta a una sanzione.

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