Per sei cittadini su dieci la stretta varata dal governo per combattere il contagio è inadeguata. Il motivo? Sono due e completamente opposti tra loro: per quasi 4 persone su 10 le misure sono insufficienti perché ne servivano di più stringenti. Il 25%, invece, le considera eccessive e accusa il governo di un eccesso di prudenza. A certificarlo è l’ultimo sondaggio di Swg per il Tg La7.

“Come considera le misure dell’ultimo Dpcm annunciate domenica 25 ottobre dal presidente Conte?”, è la domanda che è stata posta agli intervistati. Per il 28% le misure sono adeguate, l’11% non ha una risposta, mentre il 61% le considera inadeguate. Dentro a questo 61% ci sono due fazioni opposte: secondo il 36% bisognava prendere provvedimenti più stringenti, mentre per il 25% le ultime norme sono eccessive e dettate da un eccesso di prudenza dell’esecutivo. In definitiva, dunque, il 64% degli intervistati considera adeguate o addirittura insufficienti le misure dell’esecutivo. A considerare la stretta come un provvedimento troppo pesante è solo un intervistato su quattro.

Nel dettaglio la misura più “popolare” è il divieto per feste al chiuso e all’aperto: per il 77% è una norma adeguata. Promossa anche la chiusura di palestre e piscine (per il 53% è adeguata, per il 41 eccessiva), la didattica a distanza per il 75% delle attività delle scuole superiori (ok dal 51%) e la chiusura dei teatri ( per uno su due è adeguata). Diverso l’esito quando si domanda della chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 5: solo il 35% la considera una misura adeguata, per il 17 è una misura insufficiente mentre per il 48 è una misura eccessiva.

Le rilevazioni sui partiti, invece, vedono un calo della Lega che perde un punto nell’ultima settimana e si attesta al 23,3%. Insegue il Pd, stabile al 20.4%, mentre il Movimento 5 stelle guadagna due decimali e si attesta al 15,4. La Sinistra è data al 3,8, con Italia viva in leggera caduta al 3,2 e Azione di Carlo Calenda al 3%. Nel centrodestra guadagna mezzo punto Fratelli d’Italia, al 16,2%, mentre Forza Italia vede aumentare le sue stime di tre decimali attestandosi al 6,4. In pratica, quindi, quasi l’intero punto percentuale perso dalla Lega resta nel centrodestra.

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