Sarà Antonino Spirlì a traghettare la regione Calabria fino alle prossime elezioni dopo la morte di Jole Santelli. Il vicepresidente leghista, assessore alla cultura, assumerà le funzioni di presidente vicario. Sul suo profilo si definisce “omosessuale e cattolico praticante“, recentemente è balzato agli onori delle cronache per il suo intervento dal palco leghista di Catania, l’1 e 2 ottobre, quando ha pronunciato un intervento politicamente scorretto: “Ci stanno cancellando le parole di bocca, come se dire ‘zingaro’ sia già un giudizio negativo. Con ‘negro’ è la stessa cosa, perché in calabrese dico ‘nigru’ per dire negro, non c’è altro modo”. Spirlì si è poi scagliato contro quella che ha definito “la lobby frocia, che ti impedisce di chiamare le cose col loro vero nome”. Ha concluso il suo discorso mostrando in sala un rosario “che mi hanno regalato le suore” non prima, però, di dire che “userò le parole ‘negro’ e ‘frocio’ fino all’ultimo dei miei giorni. Che fanno, mi tagliano la lingua per impedirmelo?”.
Oggi, dopo la notizia della scomparsa della presidente Santelli, ha diramato un comunicato: “Mi auguro che, oggi, tutti i calabresi siano uniti in questo immenso dolore. È morta una guerriera, una politica che ha fatto della tutela dei diritti delle donne una bandiera e che non si è mai piegata a strapoteri di alcun genere. Noi, per quanto nelle nostre possibilità, lavoreremo senza sosta per portare a termine il progetto politico di Jole. Non sarà facile, senza di lei. Non saranno giorni semplici quelli che ci vengono incontro, ma faremo di tutto per non disperdere il suo patrimonio umano, politico e amministrativo”.
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