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Nba, nella “bolla” di Orlando (con zero casi) i Los Angeles Lakers vincono il loro 17esimo titolo. E LeBron James è l’Mvp delle Finals

I gialloviola battono i Miami Heat in gara-6: partita senza storia (106-93), serie chiusa sul 4-2 e record dei Boston Celtics eguagliato, a dieci anni dall'ultimo trionfo. Per "King James" è il quarto anello con tre squadre diverse. L'ultimo atto della stagione 2019/20 consacra anche la Nba che è riuscita a organizzare il finale del campionato nella "bolla" di Disneyland tenendo fuori dal parco divertimenti il coronavirus
Nba, nella “bolla” di Orlando (con zero casi) i Los Angeles Lakers vincono il loro 17esimo titolo. E LeBron James è l’Mvp delle Finals
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I Los Angeles Lakers vincono il loro 17esimo titolo Nba battendo i Miami Heat in gara-6 delle Finals. Partita senza storia (106-93) e record dei Boston Celtics eguagliato, a dieci anni dall’ultimo trionfo. Trascinatore dei gialloviola, il solito LeBron James che con la tripla doppia (28 punti, 14 rimbalzi e 10 assist) legittima il titolo di Mvp delle finali e festeggia il quarto anello conquistato nella sua carriera con 3 squadre diverse, dopo quelli vinti proprio a Miami e con i Cleveland Cavaliers. Il raggiungimento del titolo dopo 10 anni arriva al termine di una partita senza storia coi Lakers avanti 28-20 dopo il primo parziale e 64-36 all’intervallo lungo. Nel terzo quarto le distanze restano pressoché invariate e a nulla serve il tentativo di rimonta nell’ultimo quarto da parte degli Heat, con Los Angeles che ciude a +13.

Ma oltre alla vittoria dei gialloviola, l’ultimo atto della stagione 2019/20 consacra anche l’organizzazione della lega di basket statunitense. L’Nba guidata da Adam Silver è riuscita a organizzare il finale del campionato e i playoff nella “bolla” di Disneyland tenendo fuori dal parco divertimenti il coronavirus. Nonostante il coinvolgimento di centinaia di persone tra giocatori, staff, arbitri, medici e media, il sistema ideato dalla Nba ha retto al virus e dalla ripresa fino alla gara-6 delle Finals non si è registrato nessun caso di coronavirus tra le squadre. Tutti in salute e zero partite saltate. Una lezione per le maggiori leghe di calcio del mondo che si arrabattano alla ricerca di un modo per portare avanti i campionati tra casi di contagio e focolai nelle squadre.

Le maggiori turbolenze nella “bolla” di Orlando le hanno portate le proteste legate ai casi di violenza della polizia durante arresti di persone di colore. I giocatori hanno deciso di fermarsi per due giorni, ma anche in questo caso la Lega guidata da Silver è riuscita a mediare e a intavolare un negoziato con il sindacato dei giocatori, guidato da Chris Paul, che ha garantito il rientro dello sciopero e allo stesso tempo ha dato garanzie di visibilità alle richieste degli atleti sul tema del Black Lives Matter.

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