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Licenziato per troppe assenze Covid, il 60enne Fabrizio Fraschini è stato reintegrato dal supermercato: “Una sorpresa, sono sollevato”

L'uomo era ad appena 17 mesi dalla pensione quando ha ricevuto la lettera di licenziamento dal Famila di Casalpusterlengo. Poi, dopo il clamore mediatico e la mediazione dei sindacati, l'azienda ha fatto un passo indietro. Ma ora sono altri i problemi da risolvere: "Sto ancora combattendo con la miocardite che mi ha provocato il Covid. Ho aritmie, ieri notte è entrato in azione il defibrillatore che porto sempre con me"
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Fabrizio Fraschini, il salumiere sessantenne del Famila di Casalpusterlengo licenziato mentre era ancora in infortunio per le conseguenze del Covid, è stato reintegrato. “La buona notizia è arrivata ieri mattina, ancora tramite raccomandata, come per il licenziamento – racconta Fraschini – Non sapevano nulla nemmeno i sindacati, è stata una sorpresa. Ho esitato un po’ ad aprire la lettera perché, dico la verità, non sapevo cosa aspettarmi”. L’uomo era stato licenziato dopo 33 anni di lavoro per l’azienda Maxi-Dì per superamento del periodo di assenza massimo, nonostante i suoi certificati Inail arrivassero fino al 15 ottobre. Con 41 anni di contributi alle spalle, era ad appena 17 mesi dalla pensione.

“Diciamo che il reintegro è un primo passo: mi sento sollevato da una parte, dall’altra ci vorrà del tempo. – specifica il salumiere – Sto ancora combattendo con la miocardite che mi ha provocato il Covid. Ho aritmie, ieri notte è entrato in azione il defibrillatore che porto sempre con me. Continuo a prendere gocce per stare tranquillo, per me questi ultimi mesi sette mesi sono interminabili”. Un periodo davvero pesante per Fabrizio, che ha vissuto sulla sua pelle le conseguenze del coronavirus: dalla difficoltà a respirare alla solitudine durante il ricovero in ospedale lo scorso marzo, lontano dalla moglie e dai figli, quando medici e infermieri lavoravano senza sosta contro un nemico di cui si sapeva ancora poco e davanti ai suoi occhi sfilavano ogni giorno le bare di chi non ce l’aveva fatta.

“Il licenziamento era stato un’ulteriore mazzata, mia moglie mi ha detto che stavo diventando apatico, mi rendevo conto anche io che vivevo male – spiega – per questo da settimana prossima inizio anche un percorso di terapia psicologica, perché faccio fatica a liberarmi di tutto questo, nonostante la vicinanza e l’amore della mia famiglia”. La storia di Fabrizio ha colpito e toccato molte persone, non solo nel Basso Lodigiano ma anche a livello nazionale. Per ringraziare chi lo ha sostenuto in queste settimane, sabato 10 ottobre è previsto un piccolo evento nella piazza principale di Casalpusterlengo, organizzato dalla Cgil di Lodi che fin da subito ha seguito il caso. “E’ un’occasione per ringraziare davvero tutti, dalla gente comune, che mi ferma per strada per chiedermi come va, ai media che hanno raccontato quello che mi è successo. E soprattutto la Cgil di Lodi, in particolare Ivan Cattaneo: oltre a fare il loro lavoro mi sono stati vicini in questi giorni difficili” conclude Fraschini.

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