Botta e risposta serrato a “L’aria che tira” (La7) tra Andrea Bellone, direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano, e Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. Nodo del dibattito: l’utilizzo della mascherina all’aperto, a cui è favorevole Bellone, soprattutto alla luce della recente riapertura della terapia intensiva del Niguarda, dove in una sola settimana sono state ricoverate sette persone.
I numeri stanno crescendo – osserva Bellone – e la mascherina è essenziale per limitare il contagio. La cosa importante è prevenire la diffusione del contagio, perché arrivare a un numero importante di contagi implica inevitabilmente aumentare anche la quota dei malati gravi in ospedale. E’ un po’ difficile pensare che si possa controllare il territorio nazionale. L’unica prevenzione reale e alla portata di tutti è il distanziamento e l’utilizzo diffuso della mascherina, anche all’aperto“.

La conduttrice Myrta Merlino mostra la foto di un autobus affollato e chiede lumi sul rischio di contagi al medico, che ribadisce: “E’ chiaro che se si è appiccicati l’uno all’altro il rischio c’è, ma se c’è un utilizzo diffuso da parte di tutti delle mascherine il rischio di contagio si riduce enormemente. E’ evidente che, se siamo in cima al Monte Bianco, non ha senso la mascherina, ma, siccome siamo in città affollate, la mascherina va indossata sempre”.
Dissente Bassetti che replica: “Sicuramente la mascherina è fondamentale e nessuno lo nega, ma in quell’autobus affollato in cui tutti hanno la mascherina, sono quasi sicuro che qualche contagio c’è stato, anche per le mascherine poco adatte che si utilizzano. Ma è molto più a rischio quell’autobus con i passeggeri con la mascherina rispetto al camminare senza mascherina per i vicoli di Genova con uno a 5 metri di distanza. Il problema della mascherina è questo – continua – dire per decreto che la mascherina va messa sempre fa sì che nei momenti importanti uno abbassi il livello di guardia. La mascherina è fondamentale e va utilizzata, ma non per decreto“.

Bellone ribatte: “Il contagio avviene negli ambienti conviviali. Anche all’interno degli ospedali la maggioranza dei contagi tra operatori sanitari avviene negli ambienti conviviali, non in situazioni in cui c’è uno stretto contatto tra persone con la protezione della mascherina. Quindi, in termini di possibilità di contagio, non c’è paragone, non c’è battaglia, non c’è storia tra una metropolitana affollata con tutti i passeggeri dotati di mascherina e una situazione in cui si è all’aria aperta senza mascherina di fronte a un bar, a un cinema, a una scuola. L’abitudine all’utilizzo della mascherina, in questo momento, è l’unica possibilità di prevenire la diffusione del contagio e quindi la pressione sulle strutture sanitarie”.

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