Continua la battaglia di Kanye West contro le major discografiche Sony Music e Universal. Il rapper si sta battendo affinché un artista possa intascare tutte le proprietà dei diritti musicali e usa i social per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, fino all’ultimo clamoroso atto su Twitter. Il rapper infatti ha pubblicato un video (ad ora conta 24 milioni di visualizzazioni) in cui fa pipì su uno dei suoi 21 Grammy (gli Oscar della musica, ndr) incastrato nel wc di casa, minacciando: “Fidatevi di me, non mi fermerò”.
Poi ha pubblicato una serie di altri tweet in cui è entrato nel dettaglio della sua battaglia: “I contratti, vale per tutti i settori, devono essere semplificati perché per come sono ora impostati sono troppo complessi e sono il modo in cui le aziende, le società musicali e quelle sportive traggono vantaggio dai talent. Vi spiegheremo bene questi contratti e li renderemo trasparenti a tutti. In questo momento è importante supportare nuovi talenti, le startup per poi modificare tutti i vecchi contratti”.
Qualche giorno fa l’artista si era spinto in là definendosi addirittura il “nuovo Mosè”: “Voglio vedere i contratti di tutti in Universal e Sony. Non voglio più vedere la mia gente schiavizzata, mi sono impegnato in prima persona per la mia gente”. Risale a fine 2019 l’ultimo album di Kanye West dal titolo “Jesus is King” seguito da “Jesus is Born”, mentre il nuovo progetto “Donda” con venti brani inediti, giace ancora nel cassetto per protesta e in attesa che l’ex candidato alle presidenziali possa sbloccare tutta la questione burocratica e amministrativa.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez