New York, Londra e adesso anche Roma e Milano: tra gli effetti collaterali del Covid-19 c’è il fenomeno delle città che si svuotano. Pochissimi turisti, lavoratori che approfittano dello smart-working per vivere in realtà meno care e più bucoliche e studenti universitari che, almeno per il momento, non si affannano per trovare un posto letto. Il risultato? L’offerta di stanze in affitto registra un’impennata che in alcuni casi arriva al +290%, come rivela un’analisi dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it.

Da Nord a Sud è boom di camere disponibili

A livello nazionale la disponibilità di alloggi temporanei per studenti, quindi parliamo principalmente di camere singole o condivise, è più che raddoppiata (+149%) rispetto al 2019. Come spiega Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it, “Studenti e lavoratori che sceglievano soluzioni abitative transitorie hanno preferito in molti casi abbandonare momentaneamente le città, in favore di spazi più ampi e di un risparmio sull’affitto”. Di conseguenza nei centri universitari l’offerta è aumentata a dismisura: oltre al record di Milano (+290%) spiccano per esempio i numeri di Bologna (+270%), Padova (+180%), Firenze (+175%), Torino (108%), Roma (+130%) e Napoli (+100%).

Dopo anni di rincari i prezzi si fermano

L’aumento dell’offerta si ripercuote chiaramente sui prezzi, ma almeno per il momento senza farli crollare. Il motivo, secondo Giordano, è che “il mercato immobiliare è più lento rispetto ad altri nell’assorbire il contraccolpo di avvenimenti esterni, come il Covid-19, ed è troppo presto per dire se ci sarà un impatto anche sul prezzo delle stanze in affitto”. Per ora sappiamo solo che, a differenza di quanto accaduto negli ultimi anni a questa parte, con l’avvicinarsi del nuovo anno accademico non si è rilevata nessuna impennata sui costi degli immobili per studenti, anzi: a Milano, che si conferma la città più cara, i prezzi delle singole sono praticamente gli stessi del 2019 (565 euro al mese), mentre i posti letto in doppia sono calati del 7% (345 euro); a Bologna e Palermo una singola costa addirittura il 9% in meno e a Siena il 12%.

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