Uccide uno dei due figli nel sonno con un colpo di pistola, ferisce l’altro al braccio con un secondo proiettile, quindi chiama la Polizia per autodenunciarsi. L’uomo di 88 anni, Giuseppe P., residente nel quartiere di Soccavo alla periferia di Napoli, agli agenti ha detto di aver agito perché disperato per le condizioni della famiglia e per il futuro dei figli. Quello colpito a morte, 47enne, era invalido grave e necessitava di assistenza continua, mentre il fratello 51enne soffre di un handicap più lieve. La Polizia sta indagando sulla provenienza dell’arma, una Magnum, con cui l’anziano – che non ha alcun precedente – ha sparato.

E’ stato lo stesso 88enne, poco dopo le cinque di domenica mattina, a chiamare il 118 chiedendo un’ambulanza per soccorrere i figli e raccontando di averli feriti mentre stavano dormendo. Quindi è stata avvertita la questura che ha mandato in via Nicolò Garzilli, quartiere Soccavo, sia gli operatori sanitari che gli agenti di polizia. Constatato il decesso di uno dei figli, i soccorritori hanno portato all’ospedale Cardarelli il fratello, colpito a un braccio: non è in pericolo di vita. Al momento della sparatoria in casa era presente anche la moglie dell’anziano, una donna di 79 anni, che non è riuscita a impedire l’omicidio. Anche lei, insieme al marito, è stata portata al commissariato di Polizia San Paolo.

Giuseppe, oggi in pensione dopo una vita come lavoratore portuale, e la moglie, 77 anni, “avevano investito tutte le loro energie personali ed economiche affinché ai due figli non mancasse mai nulla”, ricorda una donna residente in via Nicolò Garzilli, dove è avvenuta la tragedia. Il lockdown aveva accresciuto le difficoltà della famiglia.

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