Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, anche l’erede della Punto sarà probabilmente assemblata sulla piattaforma francese dello stabilimento polacco di Psa. Nelle scorse settimane era stato annunciata la “migrazione” sulla linea del gruppo francese della Fiat500 e della Lancia Ypsilon e di un “terzo modello”. Sulla piattaforma di Psa, gruppo francese con cui Fca si sta fondendo, vengono invece già oggi assemblate la Peugeot 208 e la Opel Corsa. La scelta della piattaforma “Cmp” garantirebbe la nascita di una Fiat Punto elettrica in aggiunta ai modelli benzina e diesel.

Durante l’estate Fca ha chiesto ai propri fornitori di interrompere qualsiasi attività legata a futuri modelli segmento B (le cosiddette utilitarie, ndr), comunicando che la prossima generazione di “piccole” sarà assemblata sulla linea francese. Una decisione che aveva sollevato timori nella filiera piemontese della componentistica in cui lavorano 60mila addetti. La preoccupazione di fondo è che a piattaforma francese corrispondano più facilmente fornitori francesi. Tesi smentita da ambienti industriali che specificano come, contestualmente allo stop delle forniture, sono stati avviati contatti con lo stesso indotto italiano per approntare la nuova componentistica. La “migrazione” potrebbe avere insomma più opportunità che rischi. Certo è che, mentre lo stop è certo, il futuro resta da costruire. Fca ha specificato che il cambio di strategia non è dovuto alla fusione in corso con Psa, da cui nascerà il nuovo colosso dell’auto Stellantis, ma ad una joint venture indipendente dall’unione dei due gruppi.

“Fca fa bene a spostarsi sulle linee di assemblaggio Psa, più moderne ed efficienti. Il problema è un altro: cosa sta portando all’Italia questa fusione ? Per ora nulla”, ragiona Giorgio Airaudo, della segreteria Fiom Piemonte. “La piattaforma francese avrebbe potuto essere installata anche in stabilimenti come Mirafiori o Pomigliano, assicurando un futuro agli addetti di questi due siti produttivi. Invece un’altra produzione viene portata fuori dall’Italia. Il governo – continua Airaudo – ha perso un’occasione quando ha deciso di dare via libera al prestito da 6,3 miliardi erogato a Fca da Intesa Sanpaolo ma garantito dallo stato attraverso Sace. Avrebbe potuto essere l’occasione per chiedere in cambio un modello in più da produrre nel nostro paese”. Nel nuovo gruppo, la casa torinese non parte certo da una posizione di forza. L’amministratore delegato sarà infatti Carlos Tavares, attuale numero uno di Psa, e lo stato francese sarà azionista di Stellantis con una quota di circa il 6%.

Oltre all’erede della Punto anche il nuovo suv compatto Alfa Romeo sarà prodotto su una piattaforma Psa, sulla quale vengono attualmente realizzate il suv Peugeot 2008 e l’Opel Mokka. Grazie a questa scelta anche il nuovo modello Alfa potrà potrà avere la sua versione elettrica.

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