Un “sognatore, un vulcano di idee ed emozioni” che sa “tenere testa ai vecchi lupi della politica“. Le Sardine pubblicano sulla loro pagina Facebook un post che è una biografia-agiografia del loro leader, Mattia Santori. Un racconto della vita del “portavoce nazionale” del movimento, da definizione ufficiale, che ha scatenato molte reazioni positive tra i fan, ma anche ironie e critiche, ad esempio di “fanatismo”. Per via dei toni e di quella foto a corredo che ritrae Santori di spalle mentre guarda due arcobaleni all’orizzonte. Alla fine sono le stesse Sardine ad ammettere: “Abbiamo sbagliato a non spiegare il contesto – dicono – con un testo che doveva essere più sobrio“. Con quel post, spiegano al Corriere della Sera, “non volevamo raccontare un semidio, noi siamo contro la personalizzazione della politica. Quel racconto doveva essere inserito in una serie con altri protagonisti”.

L’intenzione era quindi quella di raccontare la storia dei protagonisti della nascita del movimento delle Sardine, che lo scorso novembre ha riempito le piazze dell’Emilia-Romagna e poi di tutta Italia. Il primo post, dedicato proprio al leader Santori, è stato sicuramente apprezzato da molti seguaci, ma anche alcuni di questi si sono chiesti se non sia “un filino esagerato“. L’agio-biografia parte dal Santori 14enne che “decide di ‘fare di testa sua‘ e, contro i consigli delle insegnanti che lo volevano al liceo scientifico, sceglie l’istituto alberghiero“. Poi il racconto delle sue “due vere passioni, i bambini e lo sport”, con la definizione di “insegnante di atletica, frisbee, basket” che più di tutte ha scatenato le ironie dei commentatori.

La vita di Santori viene descritta come “vagabonda”, per i viaggi in Francia, Grecia, Venezuela, Colombia e Ecuador. “Tornato nella sua Bologna, continua a viaggiare, questa volta con la mente. Perché, in fondo, Mattia Santori è questo. Un sognatore, un vulcano di idee ed emozioni, di visioni, di prospettive”, si legge ancora nel post. Ancora: ” Una persona estremamente sensibile e coriacea al tempo stesso, che empatizza le sofferenze altrui ma che si batte fino allo stremo per una giusta causa”. Il biografo scrive poi che “la sua presenza in televisione, il suo tenere testa a vecchi lupi della politica sono stati d’esempio per tantissimi di noi”. Quindi la conclusione: “Nonostante i suoi occhi stanchi, capisci al volo che Mattia è profondamente innamorato di quello che sono le Sardine e di quello che potrebbero diventare”.

Il finale è un appello a una nuova partecipazione: “Le Sardine sono state un grande esame di coscienza collettivo, ora bisogna metterci la faccia. Noi ce l’abbiamo già messa, vediamo se al prossimo invito qualcuno ci farà compagnia”. Santori la faccia l’ha messa fin da subito, “per mesi lo hanno insultato, deriso, odiato, amato“, è l’incipit del post. Anche in questo caso la sua agiografia ha scatenato reazioni contrapposte. In molti lo descrivono come “un ragazzo esemplare” nelle centinaia di commenti sotto al post. C’è chi scrive anche: “Grazie a Mattia sono tornato a sognare un mondo migliore. Ma sono molti anche i commenti ironici, tra chi evidenzia che “se ci fosse stato un unicorno al galoppo sullo sfondo starebbe stata l’apoteosi del trash” e chi domanda: “Chiedete di votarlo, di farlo santo subito o tutti e due?”. Alla fine, dunque, sono state le stesse Sardine ad ammettere di avere un po’ esagerato.

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