Una ragazza di 17 anni che viveva a Verbania è morta annegata vicino Domodossola cadendo in un canale con il suo parapendio. La giovane è finita in acque in fase di atterraggio, a causa del mancato funzionamento del parapendio, dopo aver perso la rotta principale, probabilmente a causa di correnti d’aria. La vittima dell’incidente si chiamava Kjara Alejandra Bottini, frequentava il liceo scientifico e da un po’ di tempo si era appassionata al volo con parapendio, una pratica sportiva per cui aveva anche conseguito il brevetto tre mesi fa.

Domenica scorsa, giorno dell’incidente, la diciassettenne si era recata insieme al padre e un paio di amici alla stazione turistica di Domobianca, sul monte Lusentino, località conosciuta da molti appassionati di lancio. Quello di ieri era uno dei primi lanci in solitaria della giovane, che solo tre mesi prima aveva terminato il corso di volo e conseguito il brevetto. Dalla stazione di lancio, il volo si sarebbe dovuto concludere nel campo in frazione Siberia, a est di Domodossola, dove ad aspettarla c’era suo padre. Per motivi ancora da accertare, probabilmente riconducibili alle correnti d’aria, la giovane è finita invece un chilometro più a sud, a Villadossola, nella zona del Laghetto dei Sogni. Quindi la caduta, avvenuta tra le 10 e le 11 di questa mattina, che secondo la prima ricostruzione sarebbe da attribuire alla chiusura improvvisa della vela. Aperto il paracadute di emergenza, la ragazza è riuscita ad attutire la caduta, ma non è riuscita a evitare di finire in acqua.

Il corpo della ragazza è stato recuperato nel canale, gestito da Enel, che scorre tra Domodossola e Villadossola, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte. Nulla hanno potuto i soccorritori intervenuti sul posto. Ora, le cause dell’incidente sono al vaglio della Polizia domese e della Procura di Verbania. “Aveva scelto una vela sicura — racconta al Corriere della Sera il suo primo istruttore Andrea Sgaria —. Non era più una nostra allieva ma la conoscevo bene. Ero molto amico di Massimiliano (il padre) e seguivo i voli di Kjara. Era preparata, scrupolosa e professionale. Non riesco a spiegarmi cosa possa essere andato storto. Anche le condizioni meteo erano ideali per il lancio. Aveva superato il suo esame brillantemente – racconta -. Non riusciamo davvero a capire che cosa possa essere successo”.

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