Due ore di interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano per Luca Sostegni, 62 anni, fermato mercoledì sera nell’inchiesta della Procura di Milano su una presunta ipotizzata compravendita gonfiata per un immobile a Cormano, nel Milanese, per la Lombardia Film Commission. E circa tre ore ore davanti al pm Stefano Civardi e al procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco. Il presunto prestanome nel caso Lombardia Film Commission avrebbe fatto ammissioni sui fatti contestati anche se,a suo dire, le richieste di denaro non sarebbero state estorsive. “C’è il segreto istruttorio, c’è un’indagine in corso ad ampio respiro”, ha risposto l’avvocato Daniela Pulito a chi gli ha chiesto se Sostegni abbia parlato di soldi alla Lega. Da parte di Sostegni, secondo il legale, ci sono state solo dichiarazioni. Il verbale con gli inquirenti, a quanto apprende ilfattoquotidiano.it, non è stato secretato, ma il primo confronto con chi indaga viene considerato “proficuo” dagli investigatori. Nei prossimi giorni, forse già martedì pomeriggio, Sostegni sarà nuovamente interrogato. Intanto si attende la decisione del gip sulla convalida del fermo che arriverà entro domenica mattina. “Non sono preoccupato perché non conosco quel signore e la Lega non c’entra nulla” dice Matteo Salvini.

Nell’inchiesta sono indagati anche tre commercialisti, tra cui Michele Scillieri, vicini al Carroccio. Indagine nata da un banale esposto dei condomini del palazzo dove era stata domiciliata la “sede fantasma” del Carroccio come documentato da un’inchiesta del Fattoquotidiano.it.Al termine dell’interrogatorio con il giudice, alla presenza del pm Stefano Civardi, è arrivato anche il procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Quindi l’indagato ha cominciato a rispondere alle domande. Sostegni è indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, peculato ed estorsione, perché avrebbe minacciato Scillieri e gli altri due professionisti, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili del Carroccio, di rivelare alla stampa i dettagli di questa e altre operazioni. Chiedeva, stando al capo di imputazione, per il suo silenzio 50mila euro e ne avrebbe ottenuti almeno 25mila, oltre alla promessa di 1000 euro ogni 20 giorni. La minaccia consisteva nel prospettare di rivelare i particolari di operazioni ai giornalisti di Espresso e Report che lo aveva intervistato (foto). La Guardia di finanza intanto indaga sulla rete di società gestite da Scillieri, che muoveva Sostegni come una “pedina”, e sui beneficiari finali degli 800mila euro usciti dalle casse della Lombardia Film Commission, partecipata regionale, e di altre operazioni su cui ci sono sospetti. Gli inquirenti attendono dalla Svizzera una risposta alla richiesta di assistenza giudiziaria inviata nelle settimane scorse, l’ipotesi è che parte dei soldi siano finiti su conti elvetici.

Cuore dell’inchiesta appunto l’ipotizzata compravendita “gonfiata” di un palazzo a Nord di Milano da parte della Lombardia film commission, fondazione no profit di proprietà della Regione e del comune lombardo. Ottocentomila euro di soldi pubblici, stando ai primi accertamenti, spesi per comprare un capannone a Cormano, che per gli inquirenti valeva la metà. Protagonisti dell’indagine Di Rubba, Manzoni e Scillieri già finiti citati più volte nelle inchieste sui fondi del Carroccio. I primi due sono i professionisti di Bergamo ai quali Giulio Centemero, tesoriere e parlamentare della Lega, ha affidato i conti del partito: sono rispettivamente il revisore legale del gruppo al Senato e direttore amministrativo di quello alla Camera. Il terzo, invece, ha lo studio in via Privata delle Stelline 1, a Milano, dove ilfattoquotidiano.it ha scoperto che era stata domiciliata la sede fantasma della Lega per Salvini premier, il nuovo partito nazionale creato dall’ex ministro dell’Interno.

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