Due righe di agenzia, battute nel primo pomeriggio di venerdì 10 giugno, che recitano più o meno così: “Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha incontrato lo scorso 24 giugno l’ex presidente della Bce Mario Draghi. Un incontro, a quanto si apprende, di natura istituzionale che si è rivelato cordiale e proficuo”. Passano dieci minuti e tutto il centrodestra si scatena. Dalla Lega, a Fratelli d’Italia fino a Forza Italia e persino qualche renziano parte la denuncia al complotto: “Di Maio incontra Draghi e manda a dire a Conte : Giuseppe stai sereno. È avvilente assistere a giochi di palazzo mentre gli italiani affogano”, si lamenta Giorgia Meloni. Il suo collega deputato Andrea Del Mastro, invece, chiede al titolare della Farnesina di “riferire in Parlamento dell’incontro, del contenuto dei colloqui, della posizione eventualmente spesa in nome e per conto dell’Italia”.

Il capogruppo della Lega a Montecitorio, Riccardo Molinari, invita malizioso a chiedere “ai suoi compagni di partito, ai 5Stelle, se non hanno loro altro da dire”. Forza Italia con Giorgio Mulè, invece, la butta sulla battuta feroce: “Speriamo soltanto che Di Maio abbia preso diligentemente appunti: basterebbe che avesse compreso un quarto di ciò che gli ha riferito l’ex presidente della Bce per licenziare tutti i ministri del Movimento, compreso se stesso”. Maurizio Gasparri twitta: “È un bene che Di Maio abbia incontrato Draghi. Lo sapevamo. Peccato che arrivati alla tabellina del 4 Giggino ‘s’è addormuto’. Ed è ancora lì che dorme, col pallottoliere in mano”. Carlo Calenda, invece, la prende sul serio e riferendosi addirittura a un possibile ruolo da premier per Draghi, dice: “Non credo che al momento, purtroppo, ci sia la necessaria consapevolezza tra le forze politiche e nel paese. Arriverà fra qualche mese con la crisi sociale e finanziaria”.

Insomma le illazioni sono talmente tante che alla fine lo staff dell’ex capo politico del M5s è costretto a intervenire con una nota in serata: “Siamo enormemente sorpresi e dispiaciuti dall’approssimativa ricostruzione di alcuni organi di stampa circa l’incontro tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Le dietrologie di pochi non ci interessano”, fanno sapere. Poi sottolineano: “In qualsiasi altro Paese normale un incontro del genere sarebbe stato accolto positivamente, visto che il titolare della Farnesina sta seguendo il negoziato europeo e si confronta con i principali analisti, tra i quali naturalmente c’è anche Mario Draghi. Invece qui leggiamo di possibili o presunti complotti legati evidentemente alla malafede di qualcun altro. Il ministro Di Maio continua a lavorare per il Paese e a sostenere fortemente l’azione di governo, come ha sempre fatto”.

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