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Contratti a termine, Pd e Italia viva chiedono di prolungare la deroga al decreto Dignità su rinnovi e proroghe. No della Catalfo

“E' evidente che in questa fase se non si eliminano temporaneamente i disincentivi si rischia di avere un impatto negativo sull'occupazione”, ha detto il ministro Gualtieri. “Lo abbiamo iniziato a fare con il decreto Rilancio e credo che vada fatto con maggiore determinazione". Ma la ministra del Lavoro, esponente del Movimento 5 Stelle che nel 2018 ha voluto quella norma con l'obiettivo di favorire la conversione in rapporti di lavoro stabili, chiude a ulteriori modifiche
Contratti a termine, Pd e Italia viva chiedono di prolungare la deroga al decreto Dignità su rinnovi e proroghe. No della Catalfo
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L’impatto del Covid sul mercato del lavoro italiano preoccupa il governo e le parti sociali. Così l’idea di sospendere fino a fine anno le causali previste dal decreto Dignità per il rinnovo e la proroga dei contratti a termine, ampliando la deroga già introdotta fino al 30 agosto, raccoglie i consensi di Pd e Italia viva. Ma la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, esponente del Movimento 5 Stelle che nel 2018 ha fortemente voluto quella norma con l’obiettivo di favorire la conversione in rapporti di lavoro stabili, non ci sta. E fa sapere che “non si andrà oltre” fino agosto. Nel frattempo i dem hanno presentato un emendamento al decreto Rilancio che lo estende al 31 dicembre. La questione si intreccia con la proroga del blocco dei licenziamenti, che potrebbe protrarsi per altri due mesi dopo la deadline del 17 agosto ora fissata dal decreto Rilancio.

Ad aprire all’ipotesi, sollecitato dall’economista ed ex presidente Inps Tito Boeri durante il Festival dell’Economia di Trento, è stato mercoledì il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “E’ evidente che in questa fase se non si eliminano temporaneamente i disincentivi dei contratti a termine, che sono stati inseriti, si rischia di avere un impatto negativo sull’occupazione”, ha detto. “Lo abbiamo iniziato a fare con il decreto Rilancio e credo che vada fatto con maggiore determinazione” in questa fase. Il decreto varato il 19 maggio ha concesso una deroga temporanea per cercare di frenare il deflusso dei contratti a tempo: i dati Istat di aprile mostrano un calo anno su anno di 480mila unità, con il totale che cala a 2,6 milioni di occupati a termine.

Italia viva si è accodata: secondo Camillo D’Alessandro, capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera, “è necessaria una norma ponte che consenta il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza subito”. E il Pd è passato ai fatti: un emendamento a prima firma del deputato Antonio Viscomi e sottoscritto dalle colleghe Debora Serracchiani e Gribaudo , chiede di rinviare la deroga dall’attuale 30 agosto al 31 dicembre.

Prolungare a fine anno la deroga per i contratti a termine, prevista dal Dl Rilancio e che consente di rinnovarli o prorogarli anche senza causale: è quanto chiede un emendamento del Pd al provvedimento in esame in commissione alla Camera. La proposta, a prima firma del deputato Dem Antonio Viscomi e sottoscritta dalle colleghe Serracchiani e Chiara Gribaudo chiede di rinviare la deroga dall’attuale 30 agosto al 31 dicembre.

In attesa di una presa di posizione dei 5 Stelle, Fratelli d’Italia si inserisce nella discussione con Giorgia Meloni che ricorda: “Peccato che il Governo abbia bocciato gli emendamenti di Fratelli d’Italia al decreto Cura Italia che prevedevano esattamente questo. Se Gualtieri vuole evitare che migliaia di lavoratori con i contratti in scadenza perdano il lavoro per colpa dei vincoli assurdi inseriti qualche tempo fa da Di Maio, basta che faccia approvare gli emendamenti che FdI ha ripresentato al decreto Rilancio”.

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