Fisco, lavoro, giochi e sport dilettantistico. Sono i quattro capitoli che compongono il decreto Dignità del governo Conte, convertito in legge martedì 7 agosto. Il provvedimento, voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio per ridurre la precarietà, dispone che i contratti a termine possano durare non oltre 24 mesi. Dopo i primi 12 mesi, per rinnovarli occorrerà indicare la causale: in caso contrario il rapporto di lavoro si trasformerà automaticamente in un’assunzione a tempo indeterminato. Secondo la relazione tecnica allegata al decreto, questa novità farà venir meno 8mila contratti a termine ogni anno, stima contestata dal vicepremier e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria con tanto di accuse al presidente Inps Tito Boeri. Scontro superato dopo che nel testo è stata inserita la proroga della decontribuzione parziale per gli assunti a tempo indeterminato under 35: ora anche l’istituto previdenziale, ha rivendicato Di Maio, prevede che grazie a quegli incentivi verranno attivati “62mila posti stabili in più in due anni. Quindi, se la matematica non è un’opinione, 8mila ne perdi all’anno e 30mila ne guadagni, il saldo è positivo“.
Il decreto vieta poi ogni pubblicità relativa a giochi o scommesse e, dal 2019, anche le sponsorizzazioni. I contratti in essere continueranno ad applicarsi fino a scadenza. Ecco tutte le altre novità.

LE NOVITA’ SUI CONTRATTI E LE POLEMICHE – In fase di conversione del decreto è stato disposto che la stretta sui contratti in corso scatterà solo a novembre: fino al 31 ottobre si potranno applicare le regole attuali. A ogni rinnovo i contratti avranno un costo contributivo dello 0,5% in più rispetto all’1,4% che già è a carico del datore di lavoro e che finanzia la Naspi. L’aggravio si applicherà poi anche ai contratti a termine in somministrazione, gli ex interinali. Esclusi i contratti di colf e badanti. Le aziende potranno assumere con contratti a termine, compresi quelli in somministrazione, non oltre il 30% dei propri dipendenti. In caso di licenziamento illegittimo le indennità passano da a minimo di 6 a un massimo di 36 mensilità. Ok a una modifica che aumenta l’indennità anche in sede di conciliazione (3-27 mesi).
Confindustria e in particolare le imprese del Veneto (bacino elettorale leghista) hanno criticato pesantemente i paletti ai contratti a termine. Come gesto distensivo, la maggioranza ha esteso al biennio 2019-2020 la decontribuzione parziale per gli assunti a tempo indeterminato fino a 35 anni introdotta dal governo Gentiloni. Il Carroccio ha poi chiesto e ottenuto una reintroduzione ‘soft’ dei voucher per imprese agricole e strutture ricettive con al massimo otto dipendenti. La durata massima dei buoni passa a 10 giorni, anziché 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l’utilizzo per l’agricoltura.

IL CONTRASTO ALLA DELOCALIZZAZIONE – Per ridurre il fenomeno delle delocalizzazioni la legge stabilisce che le imprese che trasferiscono l’attività all’estero, in Stati non appartenenti all’Unione europea, dovranno restituire i sussidi ricevuti “entro cinque anni dalla conclusione dell’iniziativa agevolata”. Sono previste anche sanzioni “da due a quattro volte l’importo dell’aiuto fruito”. Inoltre vengono cancellati i benefici fiscali, per le aziende che non raggiungono gli obiettivi occupazionali promessi.

STOP A PUBBLICITA’ DEI GIOCHI E LOGO NO SLOT – Si vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo. Si introduce la locuzione ‘disturbo da gioco d’azzardò in luogo di ludopatia. Per i contratti di pubblicità in corso al 14 luglio 2018 (data di entrata in vigore del decreto-legge) si prevede che continui ad applicarsi la normativa previgente, fino alla loro scadenza, e comunque per non oltre un anno dalla medesima data. Per chi non rispetta il divieto è prevista una multa pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione. Viene aumentata la misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi.
I biglietti delle lotterie istantanee conterranno messaggi sui rischi connessi al gioco d’azzardo. Le formule di avvertimento saranno applicate anche su alcuni apparecchi da intrattenimento e nelle aree dove vengono installati gli apparecchi. Nasce il logo ‘no slot’, che potrà essere esposto dai pubblici esercizi e i circoli privati che eliminano o che si impegnano a non installare videolottery e slot machine.
L’accesso alle slot machine e videolottery è consentito esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria, al fine di impedire l’accesso ai giochi da parte dei minori. Ci sarà tempo fino al primo gennaio 2020 per adattare gli apparecchi o rimuoverli. La violazione della norma è punita con una sanzione di 10.000 euro per ciascun apparecchio.

FATTURAZIONE ELETTRONICA – Si rinvia al primo gennaio 2019 l’avvio della fatturazione elettronica per la vendita di carburanti, da parte dei distributori, a soggetti Iva. La norma era contenuta in un decreto legge ad hoc che è confluito nel provvedimento.

SPLIT PAYMENT E SPESOMETRO – Relativamente all’Iva viene abolito il meccanismo dello split payment per i professionisti che effettuano prestazioni nei confronti della Pubblica amministrazione. In pratica per i professionisti non sarà più la Pa a trattenere l’Iva e versarla all’Erario, ma saranno loro a incassarla e riversarla all’erario. L’abrogazione opera per le operazioni fatturate in data successiva all’entrata in vigore del decreto Dignità. Viene poi eliminato lo spesometro per tutti i produttori agricoli assoggettati al regime Iva agevolato. Per gli altri la trasmissione dei dati delle fatture relativi al terzo trimestre 2018 non dovrà essere effettuata entro il mese di novembre 2018 ma entro il 28 febbraio 2019. Qualora si opti per la trasmissione con cadenza semestrale, i termini sono fissati al 30 settembre per il primo semestre, al 28 febbraio dell’anno successivo per il secondo semestre.

COMPENSAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI – Si estende al 2018 la compensazione delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti commerciali e professionali maturati nei confronti della pubblica amministrazione.

STRETTA SULLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE – Vengono soppresse le norme in base alle quali le attività sportive dilettantistiche potevano essere esercitate anche da società con scopo di lucro e vengono inoltre abrogate le agevolazioni fiscali. Viene istituito un nuovo fondo, destinato a interventi in favore delle società sportive dilettantistiche, in cui confluiscono le risorse ottenute grazie alle norme contenute nel decreto legge. Infine viene ripristinata la normativa sull’uso e gestione di impianti sportivi, in vigore prima dell’entrata in vigore delle misure contenute nella legge di bilancio 2018.

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