Dopo la Francia, che ha presentato la scorsa settimana un piano di aiuti statali al comparto auto con investimenti per 8 miliardi, domani dovrebbe toccare alla Germania svelare il suo programma per sostenere e rilanciare le vendite su suolo nazionale dopo l’emergenza sanitaria mondiale che ha forzato la chiusura di fabbriche e concessionari.

Di ufficiale non c’è ancora nulla ma cominciano ad arrivare le prime indiscrezioni, registrate dall’agenzia Reuters e poi riportate dal sito specializzato Autonews.com, anche se non commentate dal ministero dell’Economia tedesco.

Proprio questo dicastero infatti, nell’ambito di un più ampio intervento a favore dell’economia che ammonta a circa 80 miliardi di euro, avrebbe stanziato 5 miliardi da destinare ad un programma di incentivi destinati all’acquisto di vetture nuove da qui alla fine dell’anno.

Come in Francia, dove il sussidio (pur se attinge a risorse limitate rispetto alle vetture elettrificate) è stato concesso anche agli Euro 6d benzina e diesel, anche in questo caso oltre alle varie elettriche e ibride plug-in a beneficiare degli incentivi dovrebbero essere anche le auto equipaggiate con motori a combustione interna di ultima generazione.

Lo schema previsto nella proposta comprende aiuti per tutti i veicoli con un prezzo inferiore ai 77.350 euro, i quali riceverebbero tutti un premio base di 2.500 euro, a cui se ne aggiungono altri 500 in caso di mezzi a basso consumo di carburante. Per quanto riguarda gli incentivi già esistenti, previsti aumenti di 1.500 euro per le elettriche e di 750 euro per le ibride.

Misure, quelle sull’auto, che tuttavia sembrano non incontrare i consensi di tutti. Alcuni politici e gruppi industriali si sono infatti espressi contro l’aiuto ai singoli settori, preferendo un supporto complessivo all’economia. Ma sia i socialdemocratici dell’SPD che i cristianodemocratici della CDU di Angela Merkel sembrano decisi ad andare avanti. Anche perché i sondaggi dell’istituto Ifo danno l’affidabilità delle imprese del comparto auto tedesco ai minimi storici dal 1991.

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