Si dovranno valutare gli effetti terapeutici nel tempo, ma si si è conclusa la sperimentazione di Fase I che prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in 15 pazienti affetti da Sclerosi multipla secondaria progressiva. Per la prima volta al mondo sono stati trattati tutti i 15 pazienti reclutati per il trattamento sperimentale della malattia come annuncia la Pontificia Accademia per la Vita con Associazione Revert Onlus e Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza. Nessun paziente ha manifestato effetti collaterali. Tre anni fa uno studio dimostrò che “l’autotrapianto” riusciva a rallentare la progressione della malattia.

Questa sperimentazione, coordinata e finanziata dalla Fondazione e dall’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza e da Revert Onlus con il patrocinio della Fondazione Cellule Staminali di Terni, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera di Terni, l’Università di Milano Bicocca e l’Ospedale Cantonale di Lugano.
Nonostante l’emergenza Covid, l’ultimo paziente è stato trattato il 20 maggio. La sperimentazione è iniziata a gennaio 2018 con il ricovero del primo paziente e costituisce il “primo passo verso lo sviluppo di un protocollo sperimentale per trattare i pazienti di Sclerosi Multipla con il trapianto di cellule staminali cerebrali umane di grado clinico”. Scopo del trial è verificare la sicurezza del trattamento e le possibili azioni neurologiche. I 15 pazienti sono stati suddivisi in quattro gruppi e trapiantati con dosi crescenti di cellule, gli ultimi sei hanno ricevuto il dosaggio più elevato (24 milioni di cellule). Tutti i pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore di osservazione in seguito al trapianto e non hanno manifestato effetti collaterali nell’immediato post-operatorio o nei mesi a seguire. Proseguirà l’attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l’intervento e si stanno ora valutando eventuali effetti terapeutici.

“Aspettiamo adesso il follow-up a un anno e la sottomissione nei tempi più brevi possibili del protocollo per la Fase II in questa grave malattia”, ha affermato Angelo Vescovi, direttore scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e presidente dell’Advisory Board di Revert Onlus, nonché professore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Le cellule staminali cerebrali umane usate nello studio sono derivate da gestazioni che si sono interrotte per cause naturali e prelevate attraverso biopsia cerebrale, in accordo alle stesse regole che disciplinano la donazione degli organi. La ricerca di Revert, sottolinea il presidente della Pontificia Accademia per la vita Mons. Vincenzo Paglia, “è unica nel suo genere perché scevra da qualunque problematica etica e morale e questo ci rende ancora più fieri dei risultati ottenuti e ci fa guardare al futuro con maggiore ottimismo, sempre nel rispetto della vita”.

Articolo Precedente

Coronavirus, al via l’indagine epidemiologica su 150mila persone. Ecco come funziona, a cosa serve e quando avremo i primi risultati

next
Articolo Successivo

Coronavirus, Oms sospende test su idrossiclorochina per curare Covid-19. “Studio afferma che aumenta la mortalità”

next