Attualità

Salvo Veneziano e la domanda che ha fatto infuriare Crisitina Plevani: ecco perché lei ha ragione e i ‘salviveneziani’ dovrebbero imparare a farsi i ca**i propri

Ieri Madonna, Miss Ciccone ha scritto su Instagram di fregarsene dei commenti su una sua foto seminuda: "Mi sono appena laureata col massimo dei voti all'università del "ca**o che me ne frega"". Nessuno sa dove si trovi esattamente questo college ma leggenda vuole che si trovi a pochi passi da un altro istituto importante e blasonato: l'università dell'imparare a farsi i ca**i propri e a tenere la bocca chiusa

di Claudia Rossi

Come mai non ti sei ancora fatto una famiglia?“. “Oggi i figli si fanno tardi“. In queste due frasi, sentite e risentite, si racchiude una contraddizione bene evidente. Tra la domanda e l’affermazione c’è però una differenza siderale: la seconda è certamente vera, almeno per quanto riguarda il nostro Paese. La prima è uno scintillante esempio del non sapersi fare i ca**i propri, di una totale mancanza di tatto, di educazione e pure di intelligenza emotiva. Salvo Veneziano (sempre lui, che però dicono debba essere giustificato anche quando dice cose irripetibili su come si tratta una donna perché “non ha studiato ed è una brava persona”) ha chiesto a Cristina Plevani, ex ‘collega di Grande Fratello’ edizione uno (quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole), come mai a 50 anni non si sia ancora fatta una famiglia.

Lo ha fatto durante una diretta Instagram con Marina La Rosa. Plevani si è (giustamente) inca**ata e ha detto che risponderà come si deve quando toccherà a lei essere ospite di Marina (domani, 26 maggio, 21:30, Instagram). Salvo Veneziano è il villain, il cattivo della storia? Potrebbe impersonare questa parte ma la domanda che ha fatto lui (ghignando, come si vede nel video sotto: forse folletto gli stava facendo solletico al piede? Che c’era da ridaccchiare?) è di quelle che in molti si sentono fare diverse volte, superati i 35 anni. E a porre questa domanda (“ma quanto metti su famiglia?”), non è soltanto la zia di provincia che lascia il divano coperto di cellophane, casomai dovesse sedersi qualcuno. E non è solo il pizzaiolo del Grande Fratello o l’amico del liceo un po’ ingenuo. Ci sono ex compagni di scuola e zie che non si sognerebbero mai di chiedere una cosa così. E ci sono invece datori di lavoro “che hanno studiato” ma la domanda instant classic la fanno eccome perché vedono gli essere umani sopra i 35 anni ma senza famiglia come probabili bombe a orologeria pronte ad accogliere il primo figlio da un momento all’altro. Warning, non oltrepassare la linea gialla: soprattutto se donne, meglio non rischiare un indeterminato. Che poi, oggi come oggi, il “rischio” si protrae per diversi anni: secondo Istat il primo figlio si fa a un’età media di 32 anni. Il che implica che molte donne diventino madri superati i 40 anni, e nemmeno di poco. Il datore di lavoro chiede. E chiede il conoscente che si incontra per strada, come parlare del meteo. A fare questa domanda può essere chiunque, non solo un salvoveneziano qualsiasi “perché è ignorante”. Come se l’ignoranza, poi, fosse per forza foriera di volgarità, maleducazione, malevolenza. È una domanda, questa, che va di moda ogni anno dal Carbonifero, come le hit latin, e e che non si riferisce solo ai figli ma anche alla mancanza di un compagno o di una compagna. “Perché non hai una famiglia?”. Come a dire: “Non hai trovato qualcuno con cui stare, come mai, qual è il tuo problema?” Nessuno. Il problema, l’unico, è chi ancora chiede cose così nel 2020. Non ci sono giustificazioni che tengano e non ci dovrebbe essere bisogno di tornarci sopra. Ma la tv, come i social, raggiungono molte persone. Ecco perché sottolineare in rosso l’errore è doveroso. L’essere soli, il non avere figli sono, come dire, “ca**i privatissimi”. Si tratta della parte più intima di un individuo e i motivi per cui una persona è da sola o non ha figli possono essere esito di scelte consapevoli, implicazioni del corso della vita che va a zonzo senza seguire sentieri standard o il risultato della dolorosa impossibilità di scegliere. Così come nessuno si sognerebbe mai di chiedere “perché sei così stupido?” o “perché il primo stronzo che passa per strada è più brillante di te?” (sarebbe molto maleducato e metterebbe in difficoltà l’interlocutore, no?), la domanda evergreen “come mai noi hai ancora una famiglia?” va ricacciata in gola. Ieri Madonna, Miss Ciccone (che ultimamente ne azzecca sempre meno ma va perdonata, una delle più grandi popstar di tutti i tempi può fare quel che le va) ha scritto su Instagram di fregarsene dei commenti su una sua foto seminuda: “Mi sono appena laureata col massimo dei voti all’università del “ca**o che me ne frega“”. Nessuno sa dove si trovi esattamente questo college ma leggenda vuole che si trovi a pochi passi da un altro istituto importante e blasonato: l’università dell’imparare a farsi i ca**i propri e a tenere la bocca chiusa. In questa seconda i posti sono illimitati. Affrettatevi, su, salviveneziani.

Salvo Veneziano e la domanda che ha fatto infuriare Crisitina Plevani: ecco perché lei ha ragione e i ‘salviveneziani’ dovrebbero imparare a farsi i ca**i propri
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione