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Coronavirus, la superstar Anna Netrebko contro la limitazione degli ingressi nei teatri: “Chi ha fatto queste regole dovrebbe sparire”

Il famoso soprano rilancia una polemica sollevata dal cantante Michael Volle, che in una foto metteva a confronto la sparuta platea di un teatro tedesco con le file gremite di un aereo di linea. Tante le reazioni indignate dal mondo della lirica, ma i fan invitano alla prudenza: "Un po' di attenzione adesso è necessaria per salvare vite"

di F. Q.

Mentre in Italia bisognerà aspettare fino al 15 giugno prima di poter rialzare il sipario, in Germania i teatri iniziano a riaprire, seppur con molte limitazioni, come un severo distanziamento tra gli spettatori. Ma il soprano Anna Netrebko, diva assoluta dei palchi della lirica e protagonista dell’ultima prima scaligera, non ci sta e si lamenta sui social. Su Instagram ha postato una foto di una platea semivuota a Wiesbaden, in Germania, scrivendo: “…Ma sul serio? Sarà così che la nostra vita sarà fino a primavera? Io penso che chi ha fatto queste regole debba sparire“.

La polemica in realtà era scoppiata molto prima: la foto, scattata dal direttore musicale del teatro cantante tedesco e poi postata su Instagram dal cantante Michael Volle, mostra una platea con pochissimi spettatori seduti a diverse poltrone di distanza tra loro, con la mascherina sul viso. A Wiesbaden, in questo periodo, si sta tenendo una versione ridotta dell’Internationale Maifestspiele, trasformato (ma non annullato, eccezionalmente) dall’emergenza coronavirus. L’intento critico di Volle è emerso chiaramente da un’altra foto, scattata in aereo, dove si vedono le sedute completamente occupate. “Questo è il numero massimo di persone consentite a teatro…ma in aereo invece è perfettamente normale stare vicini! – scrive facendo un confronto – Una delle tante domande senza risposta di questi giorni”

Tra le tante reazioni è arrivata quella del soprano bulgaro Sonya Yoncheva, che ha chiamato in causa direttamente l’Oms e i vertici politici protestare: “La cultura è una necessità esistenziale, restituitela alle persone!”. Subito si è accodata anche la Netrebko, con il suo post di stupore e delusione.

I teatri sono state tra le prime strutture a chiudere e saranno tra le ultime a riaprire (in Italia bisogna ancora aspettare): si tratta di ambienti chiusi con poco ricambio d’aria dove le persone rimangono ferme per molte ore. Come una scuola, ma con più ancora più incognite: pur immaginando di garantire il distanziamento tra gli spettatori quando sono seduti, si rischiano di continuo code tra foyer, biglietteria, bagni. Per non parlare poi di chi ci lavora: dietro le quinte, dicono tutti gli operatori del settore, è pressoché impossibile restare a un metro gli uni dagli altri. Nei commenti sotto al post della Netrebko in molti pongono questa obiezione: “La prudenza è necessaria per salvare vite”, fanno notare alla scalpitante diva, invitandola a considerare tutti i risvolti sanitari di questa emergenza.

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