Un incoraggiamento e anche una promessa. Il premier Giuseppe Conte in un post su Facebook si dice “fiducioso”. A poche ore dall’inizio della fase 2, su cui si addensano preoccupazioni per le possibili conseguenze sui contagi da coronavirus, arriva l’invito alla “responsabilità” con la prospettiva che questo implicherà “altri spazi di libertà” dopo il faticoso lockdown per le persone, l’economia e il tessuto sociale.

“Domani comincerà la fase 2 dell’emergenza, quella della convivenza con il virus. Sarà una nuova pagina che dovremo scrivere tutti insieme, con fiducia e responsabilità. Fino ad oggi la maggior parte dei cittadini è stata al riparo nelle proprie case. Da domani oltre 4 milioni di italiani torneranno al lavoro, si sposteranno con i mezzi pubblici, molte aziende e fabbriche si rimetteranno in moto. E saranno ben più numerose le occasioni di un possibile contagio, che potremo scongiurare solo grazie a un senso di responsabilità ancora maggiore – scrive il premier nel giorno in cui il dato dei decessi è il più basso dal 14 marzo – Come mai prima, il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Serviranno ancora di più collaborazione, senso civico e rispetto delle regole da parte di tutti”.

Da lunedì – e fino a domenica 17 maggio – si spezzano alcune delle catene che dallo scorso 11 marzo hanno tenuto in casa milioni di cittadini.”Dovremo tenere sempre alta l’asticella dell’attenzione, continuare a mantenere la distanza interpersonale, a indossare la mascherina quando e – prosegue l’intervento del primo ministro – dove sarà necessario, e a lavarci spesso e con cura le mani.

Il Viminale ha chiesto ai prefetti un’applicazione “prudente ed equilibrata” delle misure: l’obiettivo primario è tutelare la salute, allentando però l’impatto delle prescrizioni sulla vita quotidiana. Però il premier chiede attenzione e fa intravedere nel rispetto delle prescrizioni possibili allentamenti delle pur presenti e necessarie misure: “Più saremo scrupolosi nell’osservare le indicazioni di sicurezza e prima potremo riconquistare altri spazi di libertà. Non sperperiamo – si legge nel post – quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni”.

La preoccupazione nel Governo – con differenti gradi di accentuazione – è che domani ci sia una rimozione collettiva dell’emergenza Covid-19, alimentata dal clima estivo, dalla ripresa di diverse attività, dalla riapertura dei parchi e dalla voglia a lungo repressa di uscire dopo quasi due mesi di quarantena obbligata. “Dovremo tutti insieme cambiare marcia al Paese. Con prudenza, decisi e determinati ad andare avanti ma senza rischiare di fermare il motore. Non c’è una ricetta giusta per garantire la ripartenza senza pensare in primo luogo alla salute e alla sicurezza di tutti noi. Sono fiducioso, insieme ce la faremo”.

Ma dove non arriverà il senso civico, scatteranno le sanzioni. Da domani, dunque, occhi puntati sul comportamento degli italiani e sulla curva dei contagi nelle prossime due settimane. E chissà che non si riconquistino primo del previsto spazi di libertà.

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