San Lucido è in Calabria, da alcuni definita “Codogno del Sud” in questa emergenza. Daniele, 9 anni, mi ha mandato il suo disegno e ci teneva a scrivere ‘San Lucido’, perché l’orgoglio di farne parte è imprescindibile. Come la lotta che lo coinvolge.

Non so voi, ma in questo disegno ci trovo molte cose che non elenco (lascio a voi le suggestioni). Ma Davide contro Golia è lì, davanti ai nostri occhi e Golia è invisibile a occhio nudo, ma altrettanto enorme e pericoloso. Non per Daniele… che fissa il gigante negli occhi, solleva le mani e si appresta a compiere la storia. Daniele è un sanlucidàno.

“San Lucido, un paesino di 6000 anime arroccato sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza, caratterizzato dalla sua vista panoramica tanto da essere definito la perla sospesa tra mare e monti. San Lucido non è solo il paese che mi ha dato i natali, non è solo il borgo dove vive la mia famiglia, San Lucido è CASA. Solo chi ha visto tramontare il sole all’orizzonte del Tirreno, chi ha sentito la musica delle onde schiantarsi contro il nostro secolare SCOGLIO, chi ha sorseggiato fresco vino bianco nelle lunghe serate estive, chi ha fatto le valige e custodisce San Lucido in un angolo del proprio cuore può davvero capire cosa si provi nel sapere di un’intera comunità che sta vivendo un periodo di tragica emergenza sanitaria e di angosciante sofferenza. Ma gli abitanti di San Lucido hanno animi forti, con caratteri ricolmi di profonde cicatrici e non sono rimasti ad aspettare che l’onda li travolgesse” mi scrive Daniela, che vive e lavora a Milano, in un monolocale dove l’orizzonte è il tetto di fronte, non il mare. Anche lei bloccata a casa, può solo preferire le scale all’ascensore per scendere a gettare la spazzatura.

“Sin da subito” continua Daniela “si è attivata una immensa catena di solidarietà e umanità messa in piedi spontaneamente ed incondizionatamente. È stato attivato il Coc (Centro Operativo Comunale), che attraverso associazioni e volontari consegnano la spesa e i medicinali a domicilio. Gente che a rischio della propria vita si è prodigata per dare soccorso e aiuto a chi aveva contratto il virus, agli anziani, alle persone più bisognose per alleviare sofferenze e disagi. Anche in questa occasione i sanlucidani non hanno dovuto scegliere, perché non occorre scegliere cosa fare quando sei sanlucidano: vuol dire essere generoso e solidale. Non è così che si vince una battaglia, insieme?”

Dallo scoglio di San Lucido non si ammira solo il tramonto, ma si vede l’alba.

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