Sul Mes è “possibile un accordo“. Così il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti riapre il tema ai microfoni di RaiNews24. “Se ci sono risorse europee, 37 miliardi per i nostri ospedali e non hanno condizioni, sarebbe sbagliato far finta di niente o dire no. Potremo contare anche su queste risorse”. E affonda: “Sbaglia chi ancora insiste per motivi ideologici, come le forze di opposizione, che fanno ancora prevalere un no“. Un rifiuto che Zingaretti definisce “inspiegabile“, aggiungendo: “Se non ci sono condizionalità e si rispetta la sovranità italiana mi sembra una scelta logica“.

Nel corso della stessa intervista il leader democratico ha parlato anche del rapporto del nostro Paese con l’Europa: “In questi giorni si e determinata grande verità: possiamo dire che non siamo soli, anche i governi europei hanno capito che l’unica possibilità di farcela è essere uniti. Bene ha fatto l’Italia a insistere, anche i più scettici si stanno convincendo. Sbaglia chi si illude che senza la forza dell’Europa si possa guardare al futuro”.

Seppur con molti distinguo – anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è mostrato più incline al dialogo sul tema: “Sul Mes faccio una riflessione più ampia. Abbiamo da una parte chi tifa contro l’Italia, e io lo trovo sconcertante. Dall’altra abbiamo chi considera il Mes la salvezza nazionale. Non è vero neanche questo. Dobbiamo essere pragmatici. Questa è la partita della vita per noi. E non è ancora finita. Anzi, è appena iniziata. Grecia e Spagna, ha detto ancora, “dicono sì a uno strumento che, ancora sulla carta, sembrerebbe senza condizionalità. Per ora siamo nel campo delle intenzioni”.

Una posizione che il quotidiano torinese da oggi diretto da Massimo Giannini ha sintetizzato in prima pagina con il titolo “sul Mes si può trattare”. Ma a poche ore dopo dall’uscita in edicola, una nota dello staff del ministro ha preso le distanze il titolo di apertura: “Specifichiamo che il ministro Luigi Di Maio non ha mai detto che ‘sul Mes si può trattare’. Il titolo è del tutto inventato, frutto di un ragionamento de La Stampa che non coincide con la realtà dei fatti, in quanto Di Maio non ha mai pronunciato quelle frasi per come è possibile verificare dai virgolettati stessi”. Concetto ulteriormente amplificato qualche ora dopo su Twitter dallo stesso Di Maio: “Non ho mai detto di dover essere pragmatici sul Mes, che continuiamo, come ha detto anche Vito Crimi, a ritenere uno strumento inadeguato, bensì ho detto di essere pragmatici sul negoziato europeo. Bisogna focalizzarsi sui temi, in particolare sui tempi del recovery fund”.

Proprio sullo sviluppo urgente del Recovery Fund il pensiero dell’ex leader M5s si allinea a quello del Pd e della maggioranza. “Conte ha ragione. Oggi gli aspetti fondamentali sono due: la quantità di soldi e i tempi dello stanziamento. Soprattutto i tempi, che devono essere certi. L’Italia non può aspettare. Così come non dobbiamo fare l’errore di pensare che siamo usciti dall’emergenza coronavirus, non dobbiamo pensare di aver già vinto in Europa. Ridare ossigeno alle imprese sarà prioritario, servirà a garantire la nostra competitività. L’export diventerà cruciale di fronte a una possibile flessione della domanda interna. Poi bisognerà sostenere lo Stato sociale, aiutando chi non arriva a fine mese”, ha aggiunto.

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