3. Meno trasporto pubblico

La paura del contagio rimarrà fra noi ancora a lungo e la sanificazione dei mezzi sarà un problema da affrontare seriamente, senza contare che mantenere il social distancing richiederà meno persone sui mezzi e questo, per garantire lo stesso servizio, significa avere più corse. Ecco quindi che ingressi sui mezzi pubblici contingentati e regolarizzati saranno la prima conseguenza del Coronavirus.

Una città come Milano, che aveva dei trasporti pubblici molto efficienti, potrebbe subire peggioramenti in termini di velocità degli spostamenti e vivibilità delle corse. La mobilità in fase 2 vedrà quindi una diminuzione dell’utilizzo di tram, autobus e metro: anche in città useremo più l’auto, la bicicletta, i motorini o banalmente andremo più volentieri a piedi.

4. Meno noleggi a medio-lungo termine

I noleggi auto subiranno un rallentamento perché potrebbero diventare meno vantaggiosi economicamente rispetto all’acquisto delle auto. Come dicevo sopra, i prezzi delle macchine, tra sconti, offerte e incentivi, saranno inferiori a quelli pre-Coronavirus, quindi chi sceglieva il noleggio a medio-lungo termine troverà probabilmente meno conveniente farlo e preferirà comprare la macchina, specialmente se ha una vecchia auto da sostituire.

5. Meno pendolarismo

Il coronavirus ci ha portati tutti online, ormai lo smart working dilaga e continuerà così anche dopo questa emergenza. Non solo tante persone continueranno a lavorare da casa più di prima, ma saranno evitate anche molte trasferte e tante riunioni verranno fatte in videoconferenza come già accade.

Le aziende non torneranno indietro perché in questo modo si tagliano costi e si aumenta produttività ed efficienza. L’effetto di questo è che ci sarà meno pendolarismo e meno viaggi di lavoro.

Se questi, secondo me, saranno i futuri trend relativi alla mobilità, ce ne sono altri due che si affiancheranno agli altri. In questo periodo abbiamo imparato a comprare online tante cose e anche le auto dovranno inevitabilmente passare da acquisti online e dovranno essere combinati con servizi più digital e touch. I concessionari si stanno già iniziando ad attrezzare per questo e anche la virtualizzazione in questo settore non potrà che aumentare.

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Coronavirus, le cinque cose che non torneranno più come prima nella mobilità

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