“Imparare da questa tragedia per cambiare e perché abbiamo bisogno di una società migliore. Anche perché nulla sarà come prima”. Silvio Garattini, farmacologo e presidente dell’Istituto Mario Negri, ha l’autorità di chi a 91 anni, di cui quasi 70 al servizio della scienza, può dire che è pensabile che “entro la fine dell’anno sia approvato un vaccino” contro Sars Cov 2, che c’è una strada “molto importante” per combatterlo che è “quella degli anticorpi“, che le fake news che subiamo sono anche la conseguenza del fatto che “siamo un paese in cui la scienza non è riconosciuta come parte della cultura”. Senza dimenticare che “che la ricerca è stata lasciata in miseria. Vogliamo che si trovino i farmaci e le cure, ma non si può fare sperimentazione animale se non con grandissime difficoltà. E anche per un test su un solo topo bisogna passare attraverso quattro comitati”.

Alcuni scienziati si sono detti atterriti che si riesca a convincere i politici e a “indurre stimate agenzie come l’Aifa o le istituzioni del Paese ad approvare sperimentazioni non richieste da virologi e clinici”. Lei cosa ne pensa?
Diciamo che la sperimentazione è necessaria ed è impossibile poter utilizzare qualcosa se non ci sono test clinici, fatti seppure in emergenza e con un minimo di regole, che permettano di stabilire se qualcosa è attivo oppure no. Per quanto riguarda le sostanze l’Aifa ha già approvato due tipi di sperimentazione: una riguarda il tocilizumab e un secondo farmaco è il remdesivir già utilizzato per Ebola che ha avuto qualche buon risultato. In tempi relativamente brevi, un paio di mesi, avremo una idea dell’efficacia. C’è un terzo farmaco l’idrossoloclorochina che normalmente viene utilizzata contro la malaria: In Francia, sia a livello sperimentale sulle scimmie sia a livello clinico, ci sono dati incoraggianti e per questo è importante realizzare uno studio clinico controllato. Questi sono tre farmaci fondamentali per cui c’è un minimo di evidenze che sono assolutamente necessarie per sviluppare uno studio nell’uomo, c’è bisogno di basi scientifiche. I farmaci non hanno solo effetti positivi, ma anche effetti tossici e li hanno anche questi tre farmaci. Quindi vanno utilizzati soltanto in alcuni pazienti non in tutti

In Francia infatti ci sono alcuni pazienti trattati con l’idrossoloclorochina che sono morti per arresto cardiaco
Appunto. Tutti i farmaci hanno tossicità e nei criteri di esclusione per la sperimentazione c’è scritto chiaramente che la clorochina non può essere somministrata a soggetti cardiopatici perché anche se sono rare le manifestazioni cardiache ci sono. Quindi i pazienti cardiopatici non dovrebbero essere inclusi nel trattamento con questo farmaco

Articolo Precedente

Coronavirus, nato in laboratorio? Locatelli (Iss): “Fantabioterrorismo”. Teoria smentita dagli scienziati ormai da due mesi

next