Cose dell’altro mondo. Mattia Malgara, imprenditore bio, importatore e distributore per l’Italia di “Beyond Meat”, tra i brand più apprezzati al mondo, era stato invitato alla Natural Expo Food West di Los Angeles, la fiera più importante al mondo per prodotti biologici che comincia oggi fino al 8 marzo. Ma qualche giorno fa, in piena psicosi collettiva da corona virus, è stato informato che la sua presenza e di tutti gli italiani non era più gradita. Il versante più a rischio è proprio quello californiano per ovvie ragioni geografiche, ma i primi casi 23 casi accertati riguardano persone che non sono venute a contatto con individui rientrati da Cina o Giappone. Ancora non si sa come abbiamo contratto il virus. E ancora si cerca il paziente zero.

Mentre in Lombardia sono stati fatti e si fanno tamponi a tappeto, (gratis, come è giusto che sia) in America con un sistema sanitario privatistico tra i più cari al mondo, ogni tampone costa oltre 1000 dollari. Certo, la maggior parte degli americani è assicurato, ma l’assicurazione rimborsa solo in parte. Qualche giorno fa il Miami Herald ha riferito la notizia di un giovane americano che, rientrato dalla Cina con sintomi influenzali, si è sottoporre ad alcuni controlli al Jackson Memorial Hospital. Era solo un’influenza e il ragazzo è stato subito dimesso. Due settimane dopo si è visto notificare dall’assicurazione un costo di 3270 dollari, di cui 1400 a carico suo. 3270 dollari per un semplice esame del sangue e un tampone nasale? Ci sono tuttavia 27,5 milioni di americani che non beneficiano di alcun rimborso delle spese sanitarie. Oltre a quelli non assicurati, ci sono i clandestini che se vanno in ospedale per un controllo rischiano l’arresto e l’espulsione.

Da noi invece: “Siamo l’unico Paese al mondo dove i medici hanno cercato i malati anziché viceversa. C’è stata una speculazione politica. Fare tutti questi tamponi quando non c’era bisogno, è stato fatto per far vedere quanto siamo bravi, quindi votateci”. Parola dell’economista Giulio Sapelli. E’ uno spasso il video di Fontana, il governatore della Lombardia, che non si sa mettere la mascherina e, tra l’altro, si infila in maniera goffo quella sbagliata, da sala operatoria! Su YouTube ha più visualizzazioni di un influente.

Intanto Trump continua a straparlare e il New Yorker lo “premia” con una mascherina messa sugli occhi, anziché su naso e bocca con titolo sfottò: Under Control. Il ciuffo più tinto d’America minimizza: “Le fake news stanno cercando di far apparire il coronavirus nel peggior modo possibile, creando panico sui mercati. I democratici parlano ma non agiscono”. Chissà di quali dati è in possesso per affermare che che i rischi per gli americani “restano molto bassi” e “non c’è motivo di farsi prendere dal panico”. Ieri l’autorevole New York Times titolava a tutta pagina: Breaking News: ancora 3 morti in Washington State che salgono a 6, una novantina di contagiati, assalto ai supermercati e file kilometriche, in confronto quelle all’Esselunga di Milano sembravano sparuti gruppetti. Che il virus abbia attraversato da solo l’oceano?
L’Italia sta facendo un buon lavoro di contenimento a condizione che i governanti non straripano di parole. Adesso vediamo l’America come se la cava.

Pagina Facebook di Januaria Piromallo

Vignetta by Guido Ciompi

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