Un passato da sacerdote, le missioni umanitarie in Africa, poi, nel 2014, la decisione di abbandonare la tonaca e darsi alla politica, entrando nelle fila di Forza Nuova. La storia di Luigi Cabrino è stata raccontata da Repubblica: l’ex sacerdote è stato presentato come referente della zona di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, durante la commemorazione per la Giornata del Ricordo organizzata dal partito di estrema destra. Ora l’ex prete è consigliere comunale eletto a San Giorgio Monferrato nella lista civica a sostegno del sindaco Pietro Dallera, è sposato, ha due figli e lavora come insegnante.

Cabrino, scrive ancora il quotidiano, non ha mai fatto segreto di aver militato in partiti di destra sin da giovane: prima Alleanza Nazionale, poi, dal 2001, Fiamma Tricolore, con cui è diventato consigliere comunale a Villanova per due volte. Luigi Cabrino è stato parroco a Ozzano, Cavagnolo e Brusasco. Dopo aver rinunciato al sacerdozio, si è trasferito a San Giorgio, dove ha ripreso gli incarichi di amministratore cittadino: “Da maggio, quando sono stato eletto, ho portato avanti ben 24 atti di diverso tipo come consigliere comunale”, ha detto a Repubblica.

E proprio a San Giorgio la polemica è entrata in Comune: Cabrino non dovrebbe costituire un gruppo di Forza Nuova, quindi l’appartenenza partitica non influirà sul suo lavoro di amministratore. La sua decisione ha comunque scatenato le polemiche in paese. L’adesione di Cabrino – che si era presentato come semplice cittadino – a Forza Nuova è una “vera e propria presa in giro” degli elettori. Le opposizioni hanno manifestato “sconcerto” e hanno richiesto un consiglio comunale aperto per discutere della vicenda.

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