Un piano d’intervento che prevede, tra le altre cose, la possibilità di requisire hotel o strutture ricettive per sistemare le centinaia di turisti cinesi presenti nel nostro paese e che devono tornare in patria, visto il blocco dei voli. Dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza, la gestione passa nelle mani del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Sarà lui, in qualità di Commissario straordinario, a definire gli interventi, coordinare le varie amministrazioni coinvolte e gestire i 5 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri.

Sono tanti i pezzi di Stato in campo per contrastare la diffusione del virus: ministeri, enti, Regioni, Asl. Il Commissario dovrà tirare le fila, raccordare i soggetti coinvolti ed attuare le necessarie sinergie perché tutto funzioni al meglio. “Il nostro paese ha messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e nessun allarmismo”, dice Borrelli confermando che il compito della protezione civile “sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni attività necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del virus”.

Borrelli potrà inoltre agire in deroga alle norme per realizzare celermente le misure che saranno decise. Nelle prossime ore sarà firmata un’ordinanza contenente la sua nomina, l’indicazione della struttura commissariale che lo supporterà, lo stanziamento dei 5 milioni per la prima fase dell’emergenza e la definizione dei tempi di presentazione del Piano d’intervento che prevederà le misure specifiche da adottare. Un piano che interesserà diversi ambiti. Uno dei problemi emergenti, ad esempio, è il rimpatrio delle migliaia di cinesi che si trovano in Italia e non possono tornare a casa per lo stop dei voli.

L’ordinanza nominerà soggetto attuatore Enac e Farnesina, in modo che si potrà lavorare ad un programma di partenze per la Cina, quando sarà il momento. Ed intanto gestire l’ospitalità dei cittadini cinesi: soltanto negli aeroporti romani ce ne sarebbero già 500 bloccati. Per questo si sta ragionando sull’ipotesi di requisire gli alberghi. Dovranno poi essere decise le modalità con cui fare i controlli in porti, stazioni ed aeroporti e le aree nei terminal da dedicare agli screening sanitari. Deve essere considerato anche l’eventuale blocco di voli da altri Paesi, le regole da seguire quando arrivano passeggeri dalla Cina e anche per chi fa scali intermedi.

Il piano dovrebbe prevedere anche l’adozione di sistemi di protezione individuale per tutti gli operatori di sanità che hanno a che fare con l’emergenza e una più completa informazione da parte delle autorità sanitarie a tutti quelle istituzioni e aziende che erogano servizi e che sono a diretto contatto con il pubblico: dalle ferrovie alle poste e ai trasporti pubblici locali, dai vigili del fuoco alle forze di polizia. Per quanto riguarda Regioni e Asl, saranno chiamate ad individuare gli ospedali che diventeranno il presidio per le situazioni di emergenza, mentre lo Spallanzani resta il centro di riferimento. Come avvenuto nel 2003 per la Sars, i fondi stanziati serviranno anche ad attivare nuovi medici e personale infermieristico, nonché ad adeguare e potenziare le strutture dedicate alle malattie infettive.

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