Il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto è stato trasferito al Tribunale di Potenza dove svolgerà il ruolo di giudice civile. Lo ha stabilito la sezione disciplinare del Csm che ha disposto il trasferimento d’ufficio e di funzioni per il magistrato calabrese, indagato dalla Procura di Salerno per corruzione in atti giudiziari e rifiuto d’atti d’ufficio con l’aggravante del favoreggiamento alla ‘ndrangheta.

Nelle settimane scorse, infatti, Luberto aveva subito una perquisizione su richiesta dei pm campani che stanno indagando sui suoi rapporti con l’ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello. Sarebbe stato quest’ultimo, stando all’impianto accusatorio, a pagare con la sua American Express i viaggi di Luberto che in cambio non aveva mai iscritto l’ex deputato nel registro degli indagati nonostante il suo nome fosse comparso nelle intercettazioni dei carabinieri di Cosenza. Nell’ambito di un’inchiesta antimafia, infatti, sul deputato dem erano emerse “corpose ipotesi di scambio elettorale-politico-affaristico e corruzione, il tutto in un contesto di ‘ndrangheta”.

Indagando su Luberto, la Procura di Salerno ha scoperto versamenti in contanti ed assegni che gli consentivano “uscite” sproporzionate allo stipendio di magistrato tanto che, negli ultimi cinque anni. Sul conto corrente di Vincenzo Luberto “c’erano entrate nettamente superiori, e per rilevanti importi, ai redditi dichiarati”. Soldi che gli inquirenti sospettano essere collegati al rapporto tra il magistrato calabrese e l’ex deputato del Pd Ferdinando Aiello il quale, a sua volta, “risulta avere contatti diretti con un soggetto che operava per conto di due persone ritenute appartenenti ad una storica ‘ndrina della sibaritide”. Motivando il decreto di perquisizione, i pm campani avevano sottolineato la “chiara e inequivoca gravità indiziaria” a carico di Luberto che da domani sarà in servizio a Potenza nello stesso ufficio dove, nei mesi scorsi, il Csm ha trasferito anche l’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, coinvolto in un’altra inchiesta dei pm di Salerno sempre per il reato di corruzione.