Televisione

Sanremo 2020, Amadeus fa una conferenza stampa quasi perfetta (senza direttore di rete): ecco chi sarà sul palco con lui

Saranno undici le donne di Sanremo 2020, si alterneranno nel corso delle cinque serate. "Si parlava di due donne all'inizio e tutti a dirmi 'solo due donne?', poi ne ho portate dieci e via a dire "eh, ma sono troppe", ha scherzato il direttore artistico

di Giuseppe Candela

AMADEUS: "PAVONE SOVRANISTA? NEMMENO LO SAPEVO. RULA? NON AVREI IMMAGINATO SCONTRO POLITICO" - 4/6

Non sapevo che fosse sovranista e davvero non m’importa. Non c’entra nulla“, dice Amadeus in merito alla polemica sulla presenza in gara di Rita Pavone. Da settimane si discute anche di Rula Jebreal: “Volevo una giornalista internazionale che mi parlasse di donne. Nel mio Sanremo la sensibilità delle persone che deve prevalere: voleva una persona dall’esperienza internazionale per parlare di donne e la donna va rispettata a prescindere da tutto. Non c’è nessun’appartenenza politica, non immaginavo tutte queste polemiche. Dichiaro per chi faccio il tifo calcistico ma non per chi voto, io faccio televisione per le famiglie. Quando ho pensato a Rula era perché avevo visto questa giornalista alla Cnn, avevo letto la sua storia e le ho detto che volevo incontrarla perché in apertura del Festival si parlasse delle donne. Il mio invito è legato a qualcosa a tutela delle donne, non avrei mai immaginato uno scontro politico.” In difesa della Jebreal anche Laura Chimenti: “Certe polemiche non dovrebbero arrivare sul palco di Sanremo” e Emma D’Aquino: “Parlare di lotta alla violenza contro le donne dovrebbe essere un impegno quotidiano, siamo contenti che venga fatto a Sanremo”. E per restare in tema polemiche il conduttore non si sottrae nemmeno sul lista gate: “Non era mai accaduto che i 24 big fossero presenti il 6 gennaio, volevo dare una vetrina già illuminata ai big e i risultati si sono visti. Sull’annuncio l’ho fatto d’impulso, non ingenuamente. Mi sono arrabbiato il 30 sera, perché non volevo che i nomi fossero usciti su un solo giornale. I nomi sono sempre stati 24 e non l’ho mai detto a nessuno. Volevo dirne 20. perché mi ero reso conto che come pensavo a un nome lo vedevo in giro pubblicato da qualche parte. Quando li ho visti sul giornale mi sono arrabbiato e ho scelto, non ingenuamente, sapendo di fare una cosa non corretta, di darlo a un quotidiano. Di questo chiedo scusa: non volevo che un solo cartaceo che potesse fare la parte del direttore artistico e spoilerare la notizia. Che poi tra colleghi non si fa, è una questione di rispetto”.

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