Centotrenta tonnellate di massa e un volume di 54 metri cubi. Sono le dimensioni del monolite in cemento armato contenente rifiuti radioattivi rimosso con una maxioperazione dall’impianto Itrec della Sogin di Rotondella, in provincia di Matera. L’estrazione è avvenuta in una fossa di 6,5 metri di profondità: non risultano altri casi simili al mondo. Dopo quest’ultima fase sarà poi possibile la bonifica del sito. Il blocco di cemento al suo interno era diviso in quattro pozzi a sezione quadrata, tutti contenenti rifiuti a media radioattività, derivanti dall’esercizio dell’impianto.

“La fase più delicata e difficile – ha spiegato il responsabile della disattivazione impianti, ingegnere Vincenzo Stigliano – è stata quella della separazione nei quattro pozzi”. I quattro pozzi rimossi sono stati trasferiti in massima sicurezza in un deposito del sito per il loro stoccaggio temporaneo, per poi essere ritrattati in una fase successiva. La tecnica di estrazione usata è tutta italiana, ha spiegato l’esperto: una gru ha estratto l’ultimo pozzo posizionato in modo verticale per poi girarlo orizzontalmente su una struttura per permetterne poi il trasporto. L’attività che ha portato alla fase finale di oggi è durata 12 anni dalla progettazione alla messa in opera.

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