L’Espresso scrive di Giglio nero e allora è “un giornale di m…”. Bianca Berlinguer è “una grandissima str…”. Anche Repubblica è “un giornale di m…”, mentre il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio è “una m… d’uomo”. La stessa definizione usata poi per Ezio Mauro. Anche l’ex ministra Federica Guidi “è proprio una gran str…”. Sono solo alcuni degli esempi, sparsi nel corso degli ultimi anni, degli insulti rivolti via social a giornalisti e altri politici da Vincenzo Puro, il sostenitore che Matteo Renzi ha preso a modello condividendo il post i cui attacca Corrado Formigli. Scorrendo le bacheche di Twitter e Facebook, di insulti se no trovano molti altri, rivolti per esempio a Ignazio Marino e Pippo Civati. E si trovano pure pensieri negativi nei confronti di Renzi: “Se vinci la destra di Renzi io voto Sel e con me una marea di popolo di centrosinistra (sic), quello vero”.

Enzo Puro, uno di noi”. “Sono con lui”, ha scritto martedì Renzi. L’ennesima puntata del caso nato dall’intervista del conduttore di Piazzapulita su La7 dove giovedì scorso l’ex premier ha risposto alle domande sulla sua villa di Firenze, quella comprata grazie a un prestito di 700mila euro da parte di un finanziatore della Fondazione Open e su cui indagano i pm del capoluogo toscano. Dopo poche ore, sui social alcuni sostenitori di Italia Viva hanno diffuso alcune fotografie dell’abitazione privata del giornalista, con tanto di indirizzo, il tutto corredato dall’hashtag #colposucolpo, lo stesso utilizzato da Renzi per rispondere alla accuse dei giornalisti nei suoi confronti. “È squadrismo social” ha detto Formigli. “Tu a me squadrista non mi ci chiami”, è il titolo del post di Enzo Puro che poi il leader di Italia Viva ha condiviso.

Vincenzo Puro è stato presidente del Sesto Municipio di Roma. Dopo che i suoi post e tweet sono emersi, soprattutto grazie alle segnalazioni del giornalista de La Stampa, Alberto Infelise, Puro ha affidato ancora a Facebook la spiegazione del perché prima criticava Renzi mentre ora “mi sento un uomo libero“. Un lungo posto in cui definisce Stefano Fassina “essere inutile”, per non farsi mancare un altro insulto, e poi spiega: “Scrissi cose in cui criticavo maldestramente Matteo Renzi seguendo quello che si diceva nella vecchia Ditta contro di lui”. Poi però “vidi Renzi all’opera, rimasi ammirato dal suo modo di governare e dai suoi contenuti”. Insomma, conclude Puro, “è stata una evoluzione naturale e questo mio percorso lo hanno avuto tanti compagni conosciuti e meno conosciuti, tra tutte Teresa Bellanova che da bersaniana oggi è la coordinatrice nazionale di Italia Viva“.

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