C’è Rihanna sugli spalti, Ronaldo in campo, ma la star della serata è Dybala. È una punizione deliziosa da posizione quasi impossibile (e con la complicità, forte, di Oblak) dell’argentino a regalare il vantaggio alla Juve a primo tempo ormai scaduto: sarà il gol vittoria. Finirà 1 a 0, infatti, la gara allo Stadium contro l’Atletico Madrid di Simeone, nel quinto turno del girone Champions.

Una prodezza, quella della Joya, che regala alla Juve la qualificazione agli ottavi da prima del girone con un turno di anticipo e, dunque la maggior probabilità di beccare un’avversaria abbordabile nell’urna.

Una Juve bella a sprazzi quella di stasera. Ed è già abbastanza, vista quella brutta che ha giocato, e pure vinto, contro l’Atalanta. Una squadra in cui brilla tanto Dybala, tra giocate meravigliose e un gol da mettere sotto gli hashtag “bellezza”, “balistica” e “traiettoria perfetta”.

Ottimo anche il palleggio dei bianconeri che, pur senza eccessivo spettacolo, tengono saldamente in mano il possesso palla, offrendo però spesso, specie nel primo tempo, il fianco al contropiede dell’Atletico. Ma la difesa Bonucci-De Ligt va collaudandosi sempre di più anche grazie a De Sciglio che con Sarri ha trovato continuità e convinzione.

Dybala, De Sciglio, Matuidi a brillare, dunque, e Ronaldo stranamente avulso e fuori dal gioco praticamente per tutti i 90 minuti. E dire che quella con l’Atletico, di solito, è la sua partita. È un momento di appannamento che dura da un po’: non segna da ottobre, su rigore col Genoa . Un mese non al top è comunque comprensibile per chi ha più di 700 gol a curriculum e a febbraio si presenterà agli ottavi dopo aver spento la 35esima candelina. Poi, finché brillano le luci di Dybala, di Higuain, di Douglas Costa o di Bernardeschi, quella di Ronaldo può anche momentaneamente essere meno accesa.

Va bene anche la gestione del vantaggio da parte della squadra di Sarri: quando l’Atletico, che ora mette a rischio addirittura la qualificazione, produce il massimo sforzo i bianconeri rischiano poco, con De Ligt ormai abile a giustificare i soldi spesi per il suo cartellino, e anzi sfiorano il raddoppio con Bernardeschi che coglie il palo.

Una squadra non bellissima per chi si aspettava che Sarri e la forza della Juve producessero spontaneamente un tiki-taka in stile guardiolista solo da decantare. Ma i numeri parlano chiaro: 15 vittorie e 3 pareggi in 18 partite. Imbattuta, prima in classifica e già agli ottavi di Champions con un turno d’anticipo. La bellezza può attendere, per ora.

Atalanta show contro la Dinamo Zagabria: 2 a 0 e ora sogna la qualificazione
Lo scontro tra l’Atalanta e i croati della Dinamo Zagabria era invece uno di quelli da dentro o fuori, con la qualificazione che si deciderà solo dopo l’ultima partita. I ragazzi di Gasperini hanno dominato per tutto il match, in discesa dopo il vantaggio su rigore realizzato da Luis Muriel. Al ’47, poi, è il Papu Gomez a chiudere definitivamente la pratica, in un match che, però, conta molte altre occasioni da gol per la Dea e con i bergamaschi che hanno mantenuto in mano il gioco per lunghi tratti.

Adesso, dopo una partenza shock, i bergamaschi sono chiamati all’impresa nell’ultima partita del girone per sperare in una qualificazione: con il City saldamente in testa a 11 punti, i nerazzurri, ancora ultimi a 4, dovranno avere la meglio nello scontro diretto fuori casa contro lo Shakhtar Donetsk (a 6 punti) e, allo stesso tempo, sperare che gli uomini di Guardiola non concedano i tre punti proprio ai croati della Dinamo Zagabria (a 5).

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