Giornata di scioperi sia per il trasporto aereo sia per le autostrade. Lunedì 25 novembre dalle 13 alle 17 incrociano le braccia i controllori di volo per un’agitazione proclamata da Ast-Confsal, Cub Trasporti/AirCrowCommittee, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Uglta e Assivolo Quadri. Alitalia ha cancellato oltre 100 voli: l’elenco è sul sito della compagnia. Nel frattempo è mobilitato anche il personale autostradale. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica in questo caso hanno deciso la protesta in seguito alla rottura delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del comparto.

Alitalia ha attivato un piano straordinario per limitare i disagi per i passeggeri. Il piano prevede l’utilizzo di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, con l’obiettivo di imbarcare i viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni sui primi voli disponibili in giornata. Grazie a questa riprogrammazione, circa il 60% dei passeggeri dovrebbe riuscire a viaggiare in giornata. In caso di cancellazione o di modifica dell’orario del volo, i passeggeri “potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o chiedere il rimborso del biglietto (solo nel caso in cui il volo sia stato cancellato o abbia subìto un ritardo superiore alle 5 ore) fino al 2 dicembre”. Per il 13 dicembre un altro sciopero che coinvolgerà l’intero settore aereo è stato proclamato da Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Usb.

Per quanto riguarda le autostrade, lo sciopero è legato al rinnovo del contratto scaduto da 11 mesi. I sindacati lamentano che è “bloccato” dalle concessionarie che, “nonostante anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sia espresso favorevolmente sulla clausola sociale e contrattuale nei bandi di gara per le nuove concessioni, continua a non voler inserire nel Ccnl la clausola, a garanzia dei diritti dei lavoratori, in caso di scadenza o decadenza della concessione. Un atteggiamento di indisponibilità, nonostante le aziende del settore continuino a macinare utili come, per esempio, il Gruppo che fa riferimento alla famiglia Gavio, principale responsabile della rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl. Evidentemente le nuove direttive dell’Autorità di regolazione dei trasporti, in materia di politiche tariffarie, inducono le aziende concessionarie, impropriamente e strumentalmente, a voler scaricarne le conseguenze sul costo del lavoro”.

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