La redazione de Il Secolo XIX in sciopero per protestare contro “l’inaccettabile piano di ristrutturazione del lavoro poligrafico che riguarda Gnn, controllata del gruppo Gedi. Un piano che prevede 121 esuberi a livello nazionale e 27 esuberi su 38 lavoratori poligrafici al Decimonono, oltre che l’accentramento del lavoro grafico su Torino”. Per questo nella giornata di oggi (mercoledì) il sito non viene aggiornato e domani, giovedì 21 novembre, il quotidiano ligure non sarà in edicola. La protesta prosegue già da martedì, quando Il Secolo XIX è uscito in edicola senza firme, così come oggi. La scorsa settimana, sabato 16 novembre, a scioperare erano stati tutti i poligrafici del gruppo Gedi proprio dopo l’annuncio del piano di ristrutturazione: domenica 17 novembre nono sono stati stampati Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, il Messaggero Veneto e Il Piccolo.

“Insieme alla preoccupazione per il posto di lavoro di colleghi con cui collaboriamo ogni giorno, temiamo che le ricadute di questo piano sul lavoro giornalistico, sull’autonomia e sulla qualità de Il Secolo XIX siano pesantissime e le prospettive per l’unico quotidiano ligure più che mai incerte”, si legge nella nota del Comitato di redazione, l’organo sindacale interno alla testata. “L’azienda – scrive il Cdr – si affida ancora una volta solo a tagli del costo del lavoro, senza prospettive, come unica risposta alla crisi del mercato. E penalizza una testata che è la voce di Genova e della Liguria da oltre 130 anni e che ha già affrontato un durissimo piano di risanamento dei conti negli ultimi sei anni, con sacrifici da parte di giornalisti e poligrafici: solidarietà e cassa integrazione”.

“Tutto questo accade oggi nel principale gruppo editoriale italiano, Gedi – si legge ancora nella note -. Di fronte alle richieste della redazione di rivedere le ricadute di questo piano per la Liguria, l’azienda non ha fatto passi indietro. Chiediamo rispetto per i lavoratori di questo quotidiano che fornisce a tutto il gruppo Gnn contenuti e contributi di qualità. Ma anche per un territorio che ha subito eventi tragici e crisi occupazionali e non vuole vedere affievolire la luce del suo giornale. Anche per questo, mercoledì 20 novembre Il Secolo XIX, come ieri, esce in edicola senza le firme dei suoi giornalisti: gli articoli firmati – compresi quelli che appariranno nella giornata di protesta su alcune sezioni del web – sono dei colleghi di altre testate del gruppo Gnn”, conclude la nota del Cdr.

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