L’Unione europea e la Cina hanno raggiunto un accordo bilaterale per proteggere da “imitazioni e usurpazioni” 100 indicazioni geografiche europee in Cina e 100 cinesi nell’Ue. L’accordo include 26 prodotti agroalimentari italiani, dal grana padano alla mozzarella di bufala campana, dal prosecco al franciacorta, dal gorgonzola al prosciutto di Parma. L’elenco Ue delle indicazioni geografiche da proteggere in Cina comprende anche prodotti quali Cava, Champagne, Feta, Irish whiskey, Münchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto e Queso Manchego. Tra i prodotti cinesi nell’elenco vi sono, ad esempio, Pixian Dou Ban (pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (Tè bianco Anji), Panjin Da Mi (Riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (Zenzero Anqiu). In questi giorni è in corso a Shanghai l’expo sulle importazioni, a cui partecipa anche il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

Phil Hogan, commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato che “i prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perché si fidano dell’origine e dell’autenticità di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori. L’accordo dimostra il nostro impegno a collaborare strettamente con i partner commerciali di tutto il mondo, come la Cina. Si tratta di una vittoria per tutti in quanto rafforza le relazioni commerciali, apportando benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti”.

Con un volume che ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro (nel periodo di dodici mesi compreso tra settembre 2018 e agosto 2019), per l’Ue la Cina è la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari e di prodotti protetti come indicazioni geografiche che comprendono vini, prodotti agroalimentari e bevande alcoliche. In seguito alla conclusione dei negoziati, l’accordo sarà ora sottoposto a un controllo giuridico. Per quanto riguarda l’Ue spetterà poi al Parlamento europeo e al Consiglio dare l’approvazione. L’accordo dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2020. Quattro anni dopo l’entrata in vigore, l’ambito di applicazione dell’accordo sarà esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per parte. Per queste denominazioni si dovrà seguire la stessa procedura usata per le 100 già comprese nell’accordo (ad esempio valutazione e pubblicazione per osservazioni). La cooperazione Ue-Cina in materia di indicazioni geografiche è iniziata oltre un decennio fa (nel 2006) e nel 2012, con la registrazione e la protezione di dieci indicazioni geografiche di entrambe le parti, ha posto le basi della cooperazione odierna.

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