Unicredit è stata vittima di un accesso non autorizzato ai dati di circa 3 milioni di clienti contenuti in un file, che risale al 2015, con nomi, città, numeri di telefono ed e-mail. Gli hacker sarebbero riusciti a spostare i dati trafugati sul darkweb. Secondo il gruppo però “non sono stati compromessi altri dati personali, né coordinate bancarie in grado di consentire l’accesso ai conti dei clienti o l’effettuazione di transazioni non autorizzate”. Intanto è stata avviata un’indagine interna informando tutte le autorità competenti, dal Cnaipic, il Centro nazionale della Polizia postale che si occupa del contrasto al cybercrime, al Garante della Privacy. La Polizia postale sta indagando.

La banca ha fatto sapere di aver contattato, esclusivamente tramite posta tradizionale o notifiche attraverso i sistemi di banking online, tutte le persone potenzialmente interessate. “La sicurezza e la protezione dei dati dei clienti – precisa sempre nella nota Unicredit – è la massima priorità del gruppo e dal lancio di Transform 2019 nel 2016″. E ha aggiunto: “Sono stati investiti ulteriori 2,4 miliardi di euro nell’aggiornamento e nel rafforzamento della sicurezza informatica. Nel giugno 2019, Unicredit ha implementato un nuovo processo di identificazione per l’accesso ai suoi servizi web e mobili, nonché alle transazioni di pagamento. Questo nuovo processo richiede una password unica o un’identificazione biometrica che rafforzi ulteriormente la sua forte sicurezza e protezione del cliente”.

“Ci siamo accorti venerdì scorso” dell’accesso non autorizzato, ha detto il Co-Chief Operating Officer di Unicredit Ranieri de Marchis sottolineando che “l’incidente ha una data ben specifica che è il 2015” ed “”evidentemente in questa data anche in regimi di ‘data protection’ erano diversi”.

Per qualsiasi dubbio, i clienti possono contattare il team del servizio clienti UniCredit o chiamare il numero verde 800 323285.

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