Il premier Giuseppe Conte difende il governo e parla delle elezioni in Umbria come di un “test da non trascurare“, ma che “non può incidere sul governo”. Non ancora almeno: “Quando nel 2023 ci confronteremo con le elezioni verremo valutati per quello che abbiamo fatto e per le promesse mantenute”, mentre ha specificato che la foto di Narni, con Roberto Speranza, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti la rifarebbe “non una ma mille volte”. Matteo Salvini festeggia la vittoria schiacciante e rilancia l’assalto al governo: accusa il presidente del Consiglio “di arroganza” e gli ex soci di governo M5s di “tradimento“. Luigi Di Maio fornisce un’autoanalisi della sconfitta del Movimento 5 stelle, blinda il governo ma apre a un nuovo contratto: “Penso che sia meglio dettagliare di più il programma dell’esecutivo”. Chi ha già ricominciato a bombardare da dentro l’esecutivo è Matteo Renzi. “Una sconfitta scritta figlia di un accordo sbagliato nei tempi e nei modi. Lo avevo detto, anche privatamente, a tutti i protagonisti. Non a caso Italia Viva è stata fuori dalla partita. E non ho capito la ‘genialata’ di fare una foto di gruppo all’ultimo minuto portando il premier in campagna elettorale per le Regionali”. Insomma il problema per la coalizione che sostiene il governo Conte 2 non è solo fuori, ma anche dentro l’esecutivo.

Conte: “Foto di Narni la rifarei mille volte” – Il primo difensore del governo è ovviamente il suo più alto rappresentante. “Quando nel 2023 ci confronteremo con le elezioni verremo valutati per quello che abbiamo fatto e per le promesse mantenute. Se riusciamo a proseguire con entusiasmo saremo giudicati positivamente”, ha detto Conte, che stamattina hasentito telefonicamente sia Di Maio che i Zingaretti. Nel corso delle telefonate, che vengono descritte “cordiali”, c’è stata una riflessione sul voto umbro. Per Conte l’appoggio congiunto di dem e 5 stelle a Vincenzo Bianconi è stato “un esperimento partorito tardi, ci si è mossi tardi. Si presta a varie valutazioni, lascio ai leader delle varie forze di fare le valutazioni, ma dico anche di prendersi del tempo, se un esperimento non è andato bene ci si può fermare a valutarlo, c’è tempo per fare riflessioni, ci sono altre competizioni regionali che ci aspettano”. Parole che suggeriscano come il presidente del consiglio continui a vedere di buon occhio l’intesa tra le due forze di maggioranza estesa anche in ambito locale. Anche per questo motivo il premier non si pente di essere andato in Umbria all’ultimo giorno di campagna elettorale: “Perché il presidente è andato a Narni? Chi vi parla non ama i tatticismi, la convenienza personale, c’era da dare una mano, tornando indietro lo rifarei non una ma mille volte”.

Salvini contro Conte: “Arrogante” – Anche per questo il premier, che per la campagna elettorale si era speso personalmente presentandosi a Narni per la ormai famosa prima foto di gruppo dei giallorossi, è stato tra i primi a commentare il risultato e a cercare di dare garanzie sulla tenuta dell’esecutivo. Prima, rispondendo alle domande dei cronisti, si era limitato a citare il testo di “Meraviglioso” di Domenico Modugno: “La conoscete la canzone? Ho il sole, il cielo, il mare…”. Poi, quando la sua frase è diventata l’apertura di tutti i siti online, ha dichiarato: “Noi siamo qui a governare con coraggio e determinazione, il nostro è un progetto riformatore per il Paese. Un test regionale non può incidere, se non avessimo coraggio e lungimiranza sarebbe meglio andare a casa tutti”. Dialogando con il Corriere della sera, solo ieri sera, aveva detto: “E’ un errore interrompere l’esperimento per via di una Regione che ha il 2 per cento della popolazione nazionale”. Proprio questo concetto è stato attaccato dal leghista: “E’ un voto che ha anche una valenza nazionale, Conte continua con la sua arrogante distruzione dell’Umbria, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico…ogni giorno si apre un problema nuovo. Avevo scommesso sul più 10% , ma avrei pensato a più 20%”. E contro gli ex soci di governo: “Chi semina tradimento, raccoglie tradimento”.

La sconfitta M5s e il mistero del tweet di Grillo cancellato – Chi paga più di tutti il risultato delle Regionali è il Movimento 5 stelle. I grillini fermi al 7,4%, si vedono superare anche da Fratelli d’Italia. In tarda mattina il garante e fondatore del Movimento Beppe Grillo ha twittato “poteva andare peggio”, scrive l’agenzia Ansa, ma il tweet è stato cancellato. Nella notte sul Blog delle Stelle è uscito un post che suona già come una bocciatura definitiva dell’alleanza con i dem a livello locale: “Il patto civico per l’Umbria era un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato“. E ancora: “Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti. Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle. Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente”. Una linea ripetuta da Luigi Di Maio in un’intervista a Sky: “Dobbiamo dirci che sia al governo con la Lega o con il Pd, il M5S non ne trae giovamento. Per quanto col Pd ci lavoro meglio che con la Lega, fa male lo stesso”. Il capo politico del M5s difende l’esecutivo: “Sto lavorando affinché questo governo porti a casa il programma nei prossimi tre anni, e poi si faccia valutare dagli italiani. Il voto arriverà e sarà il momento in cui valutare se abbiamo fatto bene o male”. Poi però ipotizza il ritorno a un patto scritto: “Io sono stato molto criticato quando ho fatto il contratto. Ma io penso che sia meglio dettagliare di più il programma dell’esecutivo. Abbiamo bisogno che il governo sia migliorato e innovato”.

Zingaretti: “Polemiche su manovra non hanno aiutato” – Nicola Zingaretti in serata la sconfitta, sottolineando che la scissione dei renziani non avrebbe comunque gravato sul Pd .”Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza. Ovviamente rifletteremo molto su questo voto e le scelte da fare, voto certo non aiutato dal caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del Governo”. Una doppia bacchettata a Matteo Renzi, unico leader assente in Umbria e anche principale fonte di critiche alla manovra economica. Poi nel day after il leader dem parla del futuro dell’esecutivo: “Va rilanciata in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo. Va fatto insieme. L’alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”. Poi Zingaretti ricorda le sue perplessità ad agosto sull’alleanza con M5s: “Abbiamo poi costruito una linea unitaria, difficile, di cui ovviamente mi assumo oggi tutte le responsabilità. Ma è ovvio che occorre voltare pagina. Mi auguro una nuova solidarietà nella coalizione e nella compagine del Governo Conte che non può essere un campo di battaglia quotidiana”. Non basta, sostiene, la “paura di Salvini”, o “aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone”. Quindi o si “rilancia in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo” altrimenti “la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze”. Un renziano storico, che però è rimasto nel Pd, se la prende invece con l’alleanza con i 5 stelle: “Il matrimonio tra Pd e M5S in Umbria -sottolinea- mette in evidenza tutti i limiti di alleanze costruite all’ultimo minuto e senza contenuti. Mi auguro che in vista delle prossime regionali, il Pd discuta meglio con i territori se sia o meno il caso di presentarsi in coalizione. Meglio misurare il rapporto con i 5 stelle al governo e solo dopo decidere cosa fare”.Il più realista di tutti, e l’unico che commenta davvero la situazione umbra, è forse Walter Verini, commissario dem in Regione: “Il nostro sistema – dice – avrebbe avuto bisogno non solo tagliando ma di un rinnovamento radicale che non siamo stati in grado di garantire”.

I renziani: “Foto Narni un errore” – I renziani uffialmente tacciono e Italia viva non commenta il risultato del voto in Umbria: “Lì noi non ci siamo”. Ma fonti del partito dell’ex premier definiscono un “errore” la foto di Narni di Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza con il premier Giuseppe Conte. All’evento, raccontano, era stato invitato anche Renzi ma ha scelto di non partecipare. Tra le fila di Iv sono state poco apprezzate le parole del segretario su come la scissione non abbia inciso sul risultato del Pd ma per ora si sceglie di non commentare. Matteo Renzi, come riferisce il Messaggero, nella notte confida ai suoi che lui “all’alleanza strutturata con i 5Stelle proprio non ci credo e quello che è accaduto in Umbria mi dà ragione: quel patto elettorale non funziona”. L’ex segretario punta ai voti moderati: “C’è uno spazio politico enorme, una prateria sconfinata per Italia Viva. Il cui progetto non di certo quello di intrupparsi con i grillini”. L’unico che commenta davvero la situazione umbra è Walter Verini, commissario dem in Regione: “Il nostro sistema – dice – avrebbe avuto bisogno non solo tagliando ma di un rinnovamento radicale che non siamo stati in grado di garantire”.

Franceschini e Speranza difendono l’alleanza col M5s – Continua a difendere l’alleanza tra dem e 5 stelle è Dario Franceschini che su twitter scrive: “Non mi sembra particolarmente acuta l’idea che poiché anche presentandoci insieme abbiamo perso l’Umbria, è meglio andare divisi alle prossime regionali. L’onda di destra si ferma con il buon governo e con l’allargamento e l’apertura delle alleanze, non di certo ridividendoci”. Anche Roberto Speranza difende l’alleanza centrosinistra-M5s: “L’impegno comune tra centrosinistra e M5s è per me la strada giusta. Dobbiamo, insieme, rimettere al centro la questione sociale e affermare la lotta alle diseguaglianze come premessa fondamentale per la crescita di tutto il Paese. La sconfitta in Umbria, anche se ampiamente prevista e con cause locali molto marcate, è stata dura e merita una seria riflessione. Trarre conclusioni, in merito a future alleanze, da una singola esperienza sarebbe però un errore”.

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