Fabio Fognini e Matteo Berrettini accedono ai quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai per la prima volta nella loro carriera. Un altro grande risultato per il tennis azzurro in questa stagione, dopo la vittoria di Fognini a Montecarlo e la semifinale agli Us Open di Berrettini. Per seconda volta nel 2019 (e nella storia) due italiani raggiungono i quarti in un torneo di questo livello. Inoltre per il giovane romano si tratta del primo quarto di un Master 1000 in carriera. Fognini ha battuto il russo Karen Khachanov per 6-3 7-5 in un’ora e 46 minuti di gioco – prendendosi la rivincita dopo la sconfitta del torneo di Pechino – mentre Berrettini ha avuto la meglio su Bautista Agut per 7-6 6-4 in quello che era un vero e proprio spareggio per le Atp Finals. Lo spagnolo, infatti, è attualmente al numero 7 della classifica Race, che si basa sui risultati stagionali. Due successi fondamentali per provare a raggiungere un obiettivo che il tennis italiano non ha mai agguantato nella sua storia: la qualificazione alle Atp Finals di Londra.

Fabio Fognini – Dopo la battaglia e le tensioni che hanno caratterizzato il match contro Andy Murray di terzo turno, Fognini trova una prestazione di grande concretezza contro il numero sette del seeding Khachanov, le cui possibilità di Finals adesso sono davvero minime. Ottimo è stato l’approccio mentale di Fognini alla gara. Concentrato e sicuro con i suoi fondamentali, l’azzurro ha dato peso alle sue maggiori variazioni di gioco. Nel primo set l’equilibrio dura solo quattro giochi, quando Fognini strappa la battuta al classe ’96 russo. Allungo che gli varrà il parziale col punteggio di 6-3. Inevitabile la reazione di Khachanov nel secondo set, con il moscovita capace di strappare la battuta al ligure già nel secondo game. Break che però si rivela vano. Fognini recupera immediatamente lo svantaggio assestando un altro colpo a livello mentale all’avversario. Non è un caso, infatti, che i turni di servizio successivi di Fognini scorrano molto rapidi, mentre quelli di Khachanov sia particolarmente lunghi e combattuti. Dopo aver avuto qualche chance non sfruttata, Fognini conquista il break all’undicesimo gioco che gli vale la partita, evitando di giocarsi un tie-break che, contro un avversario dal grande servizio come Khachanov, può essere sempre insidioso. A niente sono valsi 11 ace per il russo. Guardando le statistiche a fare la differenza è stata la percentuale di punti vinti con la seconda di servizio: 64% per Fognini, appena 49% per Khachanov. 84 a 74 a favore dell’azzurro invece il computo dei punti totali.

Matteo Berrettini – Un’ora e 56 minuti di battaglia conclusasi con una difficile volée in allungo sbagliata dallo spagnolo. Ancora una volta Matteo Berrettini dimostra tutta la sua solidità mentale e il suo carattere contro un avversario tra i più in forma del 2019 (Bautista Agut quest’anno ha conquistato un titolo a Doha, un quarto di finale agli Australian Open e una semifinale a Wimbledon). Trovato l’allungo già nel terzo game, Berrettini tiene il servizio fino al 5-4, quando chiamato a chiudere il parziale si lascia raggiungere dall’avversario. È il momento di maggior sofferenza per il romano, trovandosi anche a due punti dal perdere il set (6-5 0-30 per Bautista). Aiutato dal servizio e da tanto coraggio, l’azzurro riesce a trascinare al tie-break il rivale e conquistare un fondamentale primo set per 7 punti a 5. Il dispendio di energie però si fa sentire e a inizio secondo set Bautista Agut strappa la battuta a Berrettini. La svolta del match arriva, come spesso accade, dopo aver annullato la palla del doppio break per lo spagnolo. Berrettini, infatti, recupera il break di svantaggio e piazza un parziale di 5 giochi a uno che decide l’incontro, chiuso sul 6-4. A niente è valso il 73% di prime palle in campo per lo spagnolo (contro il 57% del romano). Berrettini chiude con un grande 85% di punti vinti con la prima di servizio e 13 ace.

Ora i quarti – Al turno successivo per Matteo Berrettini ci sarà uno tra Nikoloz Basilashvili e Dominic Thiem, per Fabio Fognini invece il finalista degli ultimi Us Open Daniil Medvedev, vittorioso contro il canadese Pospisil. In attesa delle partite di Alexander Zverev e David Goffin, Berrettini e Fognini si piazzano rispettivamente all’ottava posizione della Race, con 2365 punti (a -120 dalla settima piazza proprio di Bautista Agut), e all’undicesimo posto, con 2235 punti. Il ranking invece vede ancora avanti Fognini (11esimo) su Berrettini (13esimo).

Articolo Precedente

Olimpiadi Milano-Cortina, caccia al manager per il ruolo di amministratore delegato: c’è una terna di candidati (più Domenicali)

next
Articolo Successivo

Mondiali di rugby, tifone in Giappone: Italia pareggia con gli All Blacks perché salta la partita. A rischio anche il Gran Premio

next