Scambio di accuse nel M5s Lazio, dove la spaccatura in Consiglio regionale sfocia in attacchi social fra le anime che compongono il gruppo pentastellato. Tutto ciò proprio mentre i fedelissimi del governatore Nicola Zingaretti, che a livello nazionale da segretario Pd ha guidato l’accordo del governo giallorosso, stanno ragionando sul possibile rimpasto dopo la “promozione” di due assessori ai ruoli di sottosegretario. Va ricordato che nel Lazio il centrosinistra governano con la cosiddetta “anatra zoppa”, ovvero senza maggioranza in consiglio con continuità grazie a un patto d’aula con le opposizioni. In guerra le tre anime del gruppo M5s, quella maggioritaria guidato dalla capogruppo Roberta Lombardi, fra i più accaniti sostenitori in estate dell’accordo di governo; quella minoritaria di Valentina Corrado, responsabile regionale degli Enti locali, che si dichiara su posizioni ‘dimaiane’; e quella “solitaria” di Davide Barillari, ortodosso, no-vax e fortemente anti-zingarettiano. Fra le ipotesi in campo, la possibilità che il Pd offra la presidenza del consiglio regionale a un pentastellato, con l’attuale vicepresidente Devid Porrello in pole-position.

Il post della discordia – A scatenare il caos, un post pubblicato giovedì pomeriggio sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle Lazio, profilo controllato dagli addetti alla comunicazione del gruppo pentastellato, dunque in teoria alle dirette dipendenze di Roberta Lombardi. Nell’elenco delle presenze figura la dicitura “assenti senza giustificazione” e i nomi di Valentina Corrado, Gaia Pernarella, Valerio Novelli e Francesca De Vito, mentre David Porrelli viene indicato “assente in missione”.

Apriti cielo. “L’utilizzo di questa pagina per attacchi personali strumentali e falsi avrà le sue conseguenze”, il commento a caldo di Pernarella che poi attacca il collega Porrello: “Avrei potuto anch’io chiedere la missione come propostomi dal vicepresidente Porrello ma ho scelto di non farmi spesare dal consiglio regionale e di non dare il numero legale a Zingaretti che la missione completerebbe”. Anche Francesca De Vito ha da ridire: “Lavorerò presto sull’ubiquità poiché non ho fatto in tempo a venire in aula dalla commissione insieme a Novelli”.

La risposta di Corrado e lo sconforto dei militanti – Ma la bordata più forte è di Valentina Corrado che sulla sua pagina scrive: “Il consiglio odierno non era programmato ed è stato convocato solo nella serata di ieri dopo la votazione del bilancio consuntivo della Regione, approvato con un solo voto di differenza a causa dell’assenza di parte delle opposizioni. Tra le assenti di ieri c’era anche la Lombardi”. E ancora: “Un capogruppo che perde tempo con simili ritorsioni non è all’altezza del ruolo che ricopre”.

Fra i commenti ecco consumarsi il malcontento della base. “Abbiamo fatto banchetti, pioggia, freddo, solleone o neve, ora ci ritroviamo davanti uno spettacolo fratricida. A causa vostra riceviamo solo insulti”, scrive Maria Angela Chiappini. Per Andrea Affinita quello del M5s Lazio è “un post demenziale ma degno di chi l’ha scritto”, mentre Maria Adele Corvaglia attacca: “Ma che post è? Chi lo ha fatto si dovrebbe vergognare! Comunicate tra di voi, non siete all’asilo”.

I presunti insulti a Barillari e la resa dei conti – In tutto questo non manca Davide Barillari che porta avanti da tempo la mozione ‘mai col Pd’, pur avendo iniziato a far politica nel 2004 in una lista a sostegno dell’ex presidente della provincia di Milano, Filippo Penati. “Bastardo, vigliacco, vergognati. Poi quel ‘pericoloso sfigato’ urlato dal centro dell’aula consiliare di fronte ai consiglieri Pd che ascoltavano e ridevano. Questo è diventato il M5s Lazio?”, ha scritto su Twitter il candidato governatore del 2013, taggando i colleghi Cacciatore, Novelli e la stessa Lombardi. Lo stesso Barillari ha poi invitato tutti i consiglieri (e non solo) alla “VII Assemblea generale M5s Regione Lazio”, convocata alle 9 di sabato in via Rebecchini a Roma “per incontrarci tutti e discutere insieme della situazione politica estremamente delicata”.

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