Il recente oscuramento da parte di Facebook di pagine di organizzazioni di estrema destra ha aperto interrogativi sulla legittimità della decisione e sugli organismi presso cui presentare ricorso. Alla prima questione Facebook ha già risposto in via ufficiale al momento del ban: “Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia”.

Ora è arrivata anche la risposta al secondo quesito: a chi rivolgersi per contestare la decisione. Sarà un Consiglio di Sorveglianza indipendente a dirimere le controversie in materia di privacy, libertà di espressione, rispetto della persona e sicurezza. Una sorta di Corte di Cassazione a cui ricorrere, in ultima analisi, per essere riammessi nei social da cui si è stati definestrati. Nella comunicazione ufficiale in cui presenta questo organo, in inglese “Oversight Board”, il direttore della governance e degli affari globali Brent Harris illustra la “carta” (una sorta di regolamento) a cui si dovranno attenere i membri del suddetto Consiglio.

Come spiegato, la “carta” è solo uno dei molti documenti che regoleranno il Consiglio di Sorveglianza. Ci saranno statuti che forniranno maggiori dettagli operativi sull’indipendenza istituzionale del Consiglio di amministrazione e sul regolamento interno, e includeranno meccanismi di responsabilità”. Punto fermo è che il Consiglio di Sorveglianza dovrà essere indipendente da Facebook, con ruoli e responsabilità distinti.

“Il Consiglio di sorveglianza renderà Facebook più responsabile e migliorerà il nostro processo decisionale. Questa carta è un passo fondamentale verso ciò che speriamo possa diventare un modello per il nostro settore”, ha dichiarato Nick Clegg, vice presidente degli Affari globali e comunicazioni di Facebook. Chi saranno i membri del Consiglio non è dato sapere al momento, si parla di 40 esperti che si confronteranno per le decisioni e che inizieranno a lavorare entro la prima metà del 2020. Le decisioni che prenderanno saranno vincolanti e avranno un’influenza duratura su politiche, procedure e pratiche di Facebook. Non resta che attendere le prime decisioni di questo organo supremo.

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