Chi porta una protesi a seguito dell’amputazione di una mano ha difficoltà nel percepire la consistenza degli oggetti, la loro temperatura e altre sensazioni che solo il tatto può dare. I ricercatori della Purdue University hanno realizzato un guanto elettronico, o e-glove, che si indossa sopra a una mano protesica e che fornisce percezioni sensoriali simili a quelle naturali, con la conseguente abilità di percepire pressione, temperatura e idratazione di quello che si tocca.

Gli studi al riguardo sono molti, spesso anche molto complessi, in questo caso gli scienziati stanno puntando sulla semplicità. Il loro guanto elettronico utilizza sensori elettronici sottili e flessibili, e chip miniaturizzati a base di silicio, integrati all’interno di un comune guanto in nitrile come quelli monouso che si trovano facilmente in commercio.

L’e-glove è poi collegato a un dispositivo indossabile che assomiglia a un orologio da polso e che consente la visualizzazione in tempo reale dei dati sensoriali, e la trasmissione remota all’utente per l’elaborazione dei dati. Come sottolinea Chi Hwan Lee, assistente professore al Purdue’s College of Engineering, il primo vantaggio di questa soluzione è che si adatta perfettamente a mani di diverse dimensioni e forme. Inoltre, i sensori all’interno raccolgono “varie informazioni come pressione, temperatura, umidità e bio-segnali elettrofisiologici, fornendo allo stesso tempo la morbidezza tipica di una vera mano umana”.

Il secondo vantaggio è che il processo di fabbricazione di questo guanto elettronico è poco costoso e si può realizzare su larga scala, rendendo questo dispositivo conveniente, a differenza di altre tecnologie emergenti con controllo mentale, vocale e muscolare incorporato nella protesi, che hanno costi elevati.

L’auspicio dei ricercatori è che questa soluzione a basso costo possa migliorare il benessere dei portatori di protesi, consentendo loro di sentirsi più a loro agio nei contesti sociali. Il guanto è disponibile in diversi colori per adattarsi al meglio a differenti tonalità della pelle, e ha persino impronte digitali realistiche e unghie artificiali.

Dopo avere brevettato la tecnica, ora i ricercatori della Purdue sono alla ricerca di partner per collaborare a studi clinici, e di esperti nel campo delle protesi per convalidare l’uso del guanto elettronico e continuare a ottimizzarne il design. L’obiettivo finale è portare queste tecnologie fuori dal laboratorio per aiutare chi ne ha bisogno.

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