Nello stomaco aveva pezzi di plastica che misuravano fino a venti centimetri. È morta per questo la giovane dugongo, mammifero marino a rischio di estinzione, comparsa nelle acque del sudovest della Thailandia mesi fa dopo essere stata abbandonata dalla madre. Mariam, così era stata chiamata, è morta nella notte per un’infezione aggravata dai rifiuti che aveva ingoiato, dopo essere andata in shock e dopo che gli sforzi per rianimarla sono falliti, come ha spiegato il responsabile del parco marino della provincia di Trang, Chaiyapruk Werawong, dove era ospitato l’esemplare diventato sempre più famoso sul web.

La plastica può causare ostruzione nell’apparato digerente degli animali, provocando infiammazioni e accumuli di gas, ha spiegato la veterinaria Nantarika Chansue. “Abbiamo potuto curare in parte un’infezione respiratoria ma non l’ostruzione di immondizia in plastica”, ha spiegato, descrivendo la morte dell’animale come un fatto da cui trarre una lezione: “Ci ha insegnato come amare, poi se n’è andata chiedendoci per favore di dire a tutti di prenderci cura e conservare la sua specie”.

Mariam era stata salvata ad aprile scorso quando aveva appena cinque mesi. Della mamma, vicino al luogo dove è stata trovata, non c’era traccia: un pericolo per la dugongo perché i piccoli della specie hanno bisogno di rimanere per circa un anno e mezzo a fianco della madre per evitare di diventare preda di altri animali marini.

Così, a prendersi cura di lei erano stati i biologi della Thailand Chulalongkorn University, che hanno raccontato che li “abbracciava” non appena li vedeva. L’altro piccolo dugongo che era stato trovato nelle acque thailandesi, Jamil, si trova a Phuket. Lungo le coste meridionali del Paese vivono circa 250 esemplari di dugongo, la cui specie è minacciata: la plastica che inquina quelle acque è un pericolo per le specie marine.

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