“Deciderà il Parlamento, non c’è nessuna giravolta. Non abbiamo i numeri per fermare il Tav? Vedremo”. Così, con queste poche parole il Ministro m5s Riccardo Fraccaro si congeda dai giornalisti che lo intercettano al termine di una cena nel cuore di Roma. Fraccaro è assieme a Buffagni, ai capogruppo di Camera e Senato, D’Uva e PatuanelliPaola Taverna e Pietro Dettori. Di lì passa anche Michele Dell’Orco sottosegretario di Toninelli al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, già pesantemente criticato ieri da Massimo Bugani Fare un passo indietro da sottosegretario dopo le parole di Conte? Il Parlamento dovrà votare per annullare questi trattati. Saremo in minoranza? Mi interessa che il Movimento mantenga la coerenza con quanto detto in questi mesi”. Toninelli è ministro delle Infrastrutture e resterà ministro delle Infrastrutture”, afferma Stefano Patuanelli, che i rumors danno come possibile sostituto proprio di Toninelli al ministero delle Infrastrutture: “Non parlo dei se”, si congeda velocemente dalle domande. Sul Tav “il Parlamento è sovrano” si arrende il sottosegretario 5 Stelle Stefano Buffagni. “Io rimango no Tav tutta la vita e non sono d’accordo con le parole di Conte secondo il quale ‘dire no costerebbe di più che proseguire l’opera’ io spero che ci sia in Parlamento una convergenza contro il Tav per il bene del paese, perché è un’opera inutile”.

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