“Ho ascoltato attentamente le parole del Presidente Conte, che rispetto. Il Presidente è stato chiaro, ora è il Parlamento a doversi esprimere. Nel corso del tempo si sono succeduti nove governi, sono passati – ripeto – quasi 30 anni. Parliamo di un’era oramai remota, eppure qualcuno, adesso, vorrebbe farci credere che la priorità del Paese sia questa. Media, giornali, apparati, tutto il sistema schierato a favore. Non noi. Non il MoVimento 5 Stelle. Per noi la Torino-Lione era e resta un’opera dannosa”. Luigi Di Maio in un post su Facebook commenta la svolta sul Tav, annunciata via facebook dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il premier, che ha sottolineato la disponibilità dell’Europa ad aumentare gli stanziamenti per la realizzazione dell’opera, ha infatti spiegato che non realizzarla costerebbe di più del suo contrario.

“Chiedetevi se l’Europa lo fa per l’Italia o per qualcun altro” – Ma il capo politico dei 5 Stelle attacca proprio la scelta dell’Europa di incrementare i fondi. “Chiedetevi perché l’Europa ci ha sempre ignorato su tutto, continua a ignorarci su tutto e poi d’improvviso mette sul piatto nuovi investimenti comunitari per la Tav Torino-Lione. Chiedetevi perché se chiediamo flessibilità per costruire scuole, strade, ospedali l’Europa ci sbatte la porta in faccia e poi tira fuori milioni di euro per questo progetto di 30 anni fa”. E continua: “Chiedetevi allora se l’Europa lo fa davvero per l’Italia o se per qualcun altro, visto che parecchi soldi degli italiani andranno ai francesi. Il MoVimento 5 Stelle presenterà un atto per dire che le priorità sono altre, un atto che non è altro che il cambiamento che abbiamo promesso”. E conclude ricordando che saranno le Camere a scegliere se dare il via libera definitivo all’opera, alla quale sono contrari solo i 5 Stelle. “Fra non molto potremo vedere con i nostri occhi chi decide di andare a braccetto con Renzi, Monti, Calenda, la Fornero e Berlusconi. Il Parlamento restituirà a tutti la verità dei fatti”. Rimandano al voto a Camera e Senato anche i capigruppo M5S Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva che in una nota congiunta scrivono: “Alla luce delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’impegno, chiederemo che sia il Parlamento ad esprimersi e in aula vedremo l’esito della votazione. Vedremo chi è a favore di un progetto vecchio di 30 anni e chi invece sceglierà di avere coraggio. In merito al Tav la posizione del MoVimento 5 Stelle non cambia – si legge ancora nella nota congiunta-. Il nostro No a un’opera che rischierebbe di nascere già vecchia è deciso”.

“Tre miliardi di risorse liberate per altre opere” – La decisione sul Tav rischia di far traballare seriamente anche il titolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e i rumors sulle sue dimissioni si sono rincorsi per tutta la giornata. Al Mit, dopo le parole di Conte, si ribadisce che il ministro resta fortemente contrario all’opera ma, allo stesso tempo, trapela soddisfazione per l’attestazione fatta da Conte pubblicamente al lavoro del ministro sull’ottenimento dei fondi Ue. Lavoro che, come viene sottolineato dalle stesse fonti riportate dalle agenzie, ha “liberato” 3 miliardi aggiuntivi per altre opere “realmente utili” e che cambierebbero il segno dell’analisi costi benefici sull’alta velocità. Il titolare del Ministero dei trasporti, quindi, è deciso a tenere duro.

Ma è dal Piemonte, dove il no dei 5 Stelle alla grande opera aveva permesso di guadagnare consensi, che arrivano i commenti più duri al via libera al Tav. “Un governo di cui fa parte il M5S dà l’ok al Tav? Inaccettabile. Il #tuttiacasa stavolta sarebbe per voi”, dice la consigliera regionale piemontese M5S e fervente No Tav Francesca Frediani. Interviene anche Alberto Airola, parlamentare torinese che oggi ha dato le dimissioni dalla Vigilanza e che solo a marzo bollava come “inconcepibile” il sì all’opera dei 5 Stelle. “Sono affranto – ha commentato -. Una battaglia che facciamo da anni, non deve finire così. Ora stiamo a vedere come proseguono le cose – aggiunge – ma di fatto dal discorso di Conte il Tav si farà. Non avete idea di quante mail gli ho scritto dopo averlo incontrato e spiegato che potevamo sospendere tutto”. Non usa mezzi termini invece il senatore M5s Emanuele Dessì: “Oggi è una giornata di m…Proprio non ci voleva – dice all’Adnkronos – dopo tanti anni di lotte questa è una sconfitta durissima”. Alla domanda se si senta deluso da Conte, Dessì risponde: “No, lui non c’entra niente, ha solo certificato un dato di fatto che avevamo già toccato con mano con Ilva e Tap. Chi ha costruito questi progetti li ha blindati in modo tale che nessuno dei successori avrebbe potuto metterci mano senza creare un danno economico agli italiani. La frustrazione è questa, ci hanno fregato per anni”. E conclude spiegando che Toninelli deve rimanere al Mit perché “è l’unico che sta cercando di cambiare paradigma organizzativo e di mettere mano al sistema. Purtroppo – conclude – ha preso il compito più difficile”.

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